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20/5/2013 ● Poesia
Il tempo smarrito
Mario Vaccaro ● 1747
Ricordo la prescia
di diventare adulto,
l’uso precoce del rasoio
sulle glabre gote
e la cicca in bocca
aspirata senza perizia …
come indossare il saio
per sentirsi monaci
e poi riderci su
un paio di lustri più avanti.
Sorrisi
che sanno di fiele
per l’emergere, nell’animo,
d’un disagio simile a quello
provato una volta dal barbiere:
l’impotenza
della mia immagine riflessa
di fronte al taglio appena eseguito
dei capelli, che desiderava più lunghi.
