6/6/2013 ● Politica
Solo poche righe…
Solo poche righe …
Signora Lamanda (in Ciliberto), mi permetto di abusare ancora un po’ del Suo
tempo per brevi puntualizzazioni, che non ritengo abbiano necessità di ulteriore
replica da parte Sua. D’altra parte, sa bene che potrà liberamente determinarsi
a tal riguardo e come meglio crederà. Da parte mia ci sarà interesse nel
leggerLa.
Sono pienamente d’accordo con Lei sul fatto che non tutti abbiano buon gusto!
Ho visto anni fa il “Marchese del Grillo”: un film veramente spassoso, e la
citazione che Lei ne ha fatto, riassuntiva del pensiero del Marchese/Sordi, mi
ha sollecitato la riflessione che tanti personaggi del genere siano abbastanza
frequenti, sia fra gli operai (o popolani) che fra le persone di alto rango (io,
come Le ho evidenziato nell’altro scritto, non vanto blasoni, il mio titolo
professionale lo devo ad anni di studio fatti con il sacrificio economico dei
miei genitori ed, in modestissima parte, anche mio personale)!
Non credo di aver interpretato le Sue parole, ritengo di averle lette ed intese
nel loro significato evidente (d’altra parte neanche mi dice cos’altro c’è
“oltre le parole scritte”)!
Anche quando sostiene che la mia lettura del Suo scritto sarebbe stata parziale,
perché “così mi avrebbe fatto più comodo”, non mi dice in che modo avrei fruito
di tale “comodità”!
In quale parte del mio ultimo scritto ha letto di un mio “continuare a muovere
accuse” e di un tentativo “di mettere in dubbio l'integrità morale di parte del
"popolo" votante che ha deciso di non votare per uno schieramento
indecifrabile”? Non Le sembra di essere Lei ad interpretare le mie parole,
andando oltre il dato testuale ed attribuendo ad esso un significato che non ha
ma che, magari, Le aggrada di più?
Ha letto mai fra i termini da me usati le parole “disprezzo, ingiurie o altre”
simili?
Anche noi abbiamo rispetto di noi stessi, così come del nostro prossimo, ed
altrettanta “dignità”, mi creda!
Nessuno di noi è davanti ad un Giudice, eppure anche noi siamo giudicati, anche
Lei lo ha fatto con i Suoi scritti. E poi, mi permetta, il giudizio è
dell’elettorato e sull’azione amministrativa svolta, sicché non Le sembra che
questa regola elementare di democrazia sia stata stravolta in questa ormai
trascorsa tornata elettorale?
Ed ancora, il termine “sconfitta” lo abbiamo utilizzato subito dopo lo spoglio
dei voti, senza aspettare suggerimenti esterni al riguardo!
In ogni caso Le assicuro che è mia intenzione non “essere sordo” a qualsivoglia
spiegazione, perché ritengo che ogni “fonte” è buona per conoscere sempre più se
stessi, gli altri e la natura nella sua interezza!
Quanto alla fortuna, La ringrazio per l’augurio, seppur ritengo che siate più
Voi ad averne bisogno e per tutto il periodo di vita amministrativa che Vi
attende!
Mi rendo conto che le poche righe che avevo promesso di scrivere rischiano
ancora una volta di diventare tante, e poi è d’uopo che il mio tempo venga
utilizzato anche per altro, sicchè mi fermo a questo punto!
Consapevole che anche noi siamo parte integrante del “corpo elettorale”, La
saluto con il rispetto già manifestato.