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11/7/2013 ● Caro Direttore
Ricominciare a crescere riappacificandoci con l’ambiente
Caro Direttore,
nei primi cinquanta giorni dell’avvio della legislatura comunale siamo venuti a
conoscenza, ufficialmente, del lucarelli-pensiero in materia di pianificazione
urbanistica.
Essa, a proposito del piano-casa, si sintetizza nelle due affermazioni: “….
parlare di spreco ‘ del territorio’ per questo intervento in un Comune che con i
suoi oltre 10 mila ettari è il più grande del Molise sa molto di un “copia e
incolla” di ragionamenti che vanno bene in contesti diversi “. Ed ancora “…. le
palazzine di sessanta appartamenti complessivi, formanti una piazza al loro
interno, si inseriscono bene nel tessuto urbano e, guarda caso, proprio in
continuazione ideale con le palazzine della cooperativa adiacente alle case Fiat
”.
Mettere in correlazione la superficie dell’ intero agro con l’uso di un terreno
agricolo situato al di fuori delle previsioni dello strumento urbanistico
vigente è francamente fuorviante. E dimostra la scarsa conoscenza degli
obiettivi della legge sul Piano-Casa.
Inoltre fa emergere una visione che guarda con fastidio alla pianificazione
urbanistica diretta a garantire uno sviluppo armonico del tessuto urbano e si
affida esclusivamente al mercato. Ignorando che gli ‘spiriti animali del
profitto ‘ se lasciati a se stessi producono distruzione ambientale,
paesaggistica e persino artistica. A Guglionesi ed in Italia. Scaricando sulla
comunità i costi. Una visione che oltre ad apparire ‘fuori dal tempo’ contrasta,
tuttavia, con le leggi vigenti. Che vorrei ricordare all’assessore valgono anche
a Guglionesi.
Adesso capiamo perché il PRG non è stato approvato in via definitiva. Perché di
fronte alla legge sul piano casa l’amministrazione comunale non ha inteso
impegnarsi ad approvare un regolamento. Perché si sparano numeri ( un fabbisogno
di 60 alloggi per famiglie) che stanno solo sulla testa del neo-assessore. Ma
capiamo anche i ritardi enormi accumulati su altre questioni, afferenti diverse
e complesse questioni afferenti la gestione del PdF, su cui nelle prossime
settimane apriremo un dibattito pubblico.
L’assessore parla di tessuto urbano. Il nostro tessuto urbano ( se cosi lo
vogliamo chiamare) dopo mezzo secolo di edificazione appareinforme. A tratti
devastato ed abbandonato. Con un’amministrazione comunale in forte difficoltà ad assicurare persino la gestione ordinaria di servizi essenziali. Quindi i problemi sono altri.
L’agenda se vogliamo lo sviluppo della nostra comunità dev’essere cambiata.
Abbandonando logiche neo-liberiste. E ricominciare a crescere riappacificandoci
con l’ambiente. Altro che copia incolla. Il motto pensare globalmente ed agire
localmente non ha alternative se si vuole costruire un paese vivibile che sa
guardare al futuro.