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11/7/2013 ● Caro Direttore
La speculazione edilizia non è socialismo di sinistra
Caro Direttore,
mi è capitato spesso di essere stato ‘giudicato’ in maniera impropria da certi
verginelli ed anime belle nostrane. La politica, vorrei rammentare, è
rappresentanza di istanze di gruppo. Ma da noi si continua, purtroppo, a far
fatica a porsi all’altezza della rappresentanza istituzionale pur nella
diversità dei ruoli. Partendo dal rifiuto programmatico di questo metodo che
confonde la dimensione individuale con la dimensione politica mi limiterò a
rispondere rimanendo fermo sull’argomento.
La posizione del gruppo Unità Democratica è stata espressa dal sottoscritto in
quanto capogruppo. Utilizzando i riferimenti di legge ed una interpretazione ‘tecnico-politica’.
Frutto di un’elaborazione e confronto collettivo. Amici avvocati, imprese,
aderenti al forum democratico e cittadini interessati al bene comune hanno
profuso impegno su una questione giudicata cruciale per il futuro della nostra
comunità.
Rimango convinto della ‘forzatura operata’ dalla maggioranza. Che si è mostrata
subalterna nell’accettazione (acritica?)di una proposta. Senza verificare i
presupposti giuridici atti a giustificare la natura straordinaria del
provvedimento. Cosi come prescrive la legge. Nulla da aggiungere rispetto a
quanto già detto. Il ‘riduzionismo lucarelliano’ che continua a vedere
nell’edilizia sociale la “questione principe, del piano casa …”, i cui
beneficiari dovrebbero essere 60 coppie presunte “formate o che si andranno a
formare”, sia assolutamente infondato.
Infatti, non è vero che la legge sul piano-casa coincide e si esaurisce nello
stimolo all’edilizia sociale. Come totalmente errata appare l’idea che il voto
contrario, da noi espresso, coinciderebbe con la negazione di un diritto. Basta
dire che c’erano e ci sono tanti modi per affrontare la questione del rilancio
dell’edilizia sociale all’interno di tessuto urbano di Guglionesi. Indicate
dalla stessa legge. Ma occorreva ed occorre coraggio, fantasia ( si potrebbero
prendere ad esempio le buone prassi) ed una certa sensibilità politica orientata
verso nuovi modelli di sviluppo.
Per contro il programma approvato dall’amministrazione comunale è il frutto di
scelte operate, per vostra stessa ammissione, da altri.
Senza verificare il fabbisogno reale. Sia dal lato della domanda di case. Sia
rispetto la disponibilità di suoli all’interno del PdF. Per scopi che,
evidentemente, nulla hanno a che vedere con l’ansia di occuparsi del benessere
delle coppie giovani in difficoltà.
Suvvia, non siamo certo di fronte ad un atto caritatevole. Le parole per
esprimere il nostro fermo dissenso? consumo del territorio, assalto speculativo,
miopia politica, assenza della cultura della pianificazione urbanistica. Non
riusciamo a trovarne altre.
Questo è il cuore della nostra argomentazione. E’ inutile cercar di ‘cambiare o
allargare’ il discorso. La via della speculazione edilizia al socialismo? Ultima
trovata simpatica di un uomo orgogliosamente di destra ( cui consiglio
amichevolmente di lasciar perdere la sinistra) intento a menar il can per l'aia.