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27/7/2013 ● Poesia
L'ozio dei vizi
Mario Vaccaro ● 1869
Ooohzioooh!
Sul divano
nel salotto
dalle onde
sembro cullato,
come quando
“faccio il morto”.
E il corpo si distrae,
disimpegna la mia mente,
e il dolce fare niente
muta in abbandono
al suo peregrinare.
D’orpelli sprovvisto
… ignudo forse …
mi godo, del viaggio,
l’intero percorso.
E in questo frangente,
del caso padrone –
ma solo apparente –
salto su mete
incrociate per caso
per ivi sostare
il tempo ch’è d’uopo
scattare una foto,
un’occhiata veloce,
e via! …
riprincipio a saltare.
