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		29/7/2013 ● Caro Direttore
Non ci si deve sentire “invitati” ma orgogliosamente partecipi!
  Luigi Sorella ● 1954 
        
        Caro Direttore,
rispetto alla nota degli amici di Unità democratica per Guglionesi, intendo solo 
porre qualche (ap)puntino culturale. Rivolgendomi con particolare affetto e 
stima al “padre” dell’iniziativa UDG, l’amico Cloridano Bellocchio, già sindaco 
più volte della nostra comunità. 
Negli anni in cui Egli ha egregiamente partecipato alla festa patronale di S. 
Adamo Abate, non lo ricordo vestito di particolari abiti o attributi medioevali, contestuali 
al giorno 3 giugno 1102. Bensì ornato del tricolore, come rappresentante massimo 
delle istituzioni.
Dunque, come comunità civica e parrocchiale, non abbiamo mai partecipato ad un “corteo 
storico” il 2 giugno di ogni anno (nessuno di noi si è mai tra-vestito di 
abiti storici!), semmai ad un “corteo processionale”, tutti (autorità, 
cittadini e devoti) intenti ad accogliere simbolicamente, come un grande 
abbraccio e con la croce astile dei chierichetti alla testa della processione, 
le sacre reliquie del Patrono di Guglionesi. Ecco, sottolineerei, caro 
Direttore, la parola “reliquie” e non “ossa”, come riportata dagli 
amici di UDG. La differenza non è di poco conto, per chi ha vissuto molti 
momenti anche ad ascoltare con il tricolore sul petto il testo del racconto 
della traslazione delle "reliquie" e per chi, da poco, ha intrapreso volontariamente la disponibilità a 
rappresentarci nelle istituzioni, poco importa su quale versante sia poi 
capitato. Le reliquie vanno oltre le "ossa"...
Fino a qualche anno fa, sul manifesto della patronale appariva la scritta “tutta 
la Cittadinanza è invitata a partecipare”. Ora si opta per un 
ringraziamento, giacché alla patronale non ci si deve sentire “invitati” 
ma orgogliosamente partecipi.
Sull’argomento “Corrado Gizzi” sorvolerei umanamente, per ragioni di affetto. In 
particolare verso chi ha inteso ri-pubblicare il libro “S. Adamo” (alias 
“Come un verde abete”) ricordandomi e ricordandogli che quel testo 
culturale fu un atto d'amore di Corrado verso il Santo Patrono di Guglionesi, a 
proposito di miti!
