Aggiornato:
2/11/2013 ● Caro Direttore
“Gran Manze", il silenzio di molta parte di coloro che fanno politica
Caro direttore,
il progetto “gran Manze” è perfettamente in linea con l’atteggiamento
tradizionale della nostra classe dirigente regionale e locale. Quello di
accettare tutte le iniziative economiche provenienti dall’esterno. Visti come
manna dal cielo a prescindere da un’analisi critica. Mossi dalla disperante
condizione dettata dalla incapacità di pensare un nuovo modello di sviluppo
basato sulla mobilitazione e valorizzazione del “ciò che abbiamo ed il ciò che
siamo”.
Questo approccio è stato all’origine della diaspora migratoria del dopoguerra.
Ed oggi è all’origine della deriva verso la ‘desertificazione sociale del nostro
territorio’ che costringe i giovani a ‘riprendere la strada dell’emigrazione’ e
gli anziani ad una vecchiaia di solitudine e di lontananza dai propri figli.
Tornando a ‘gran manze’ ( ma vale ogni volta che ci rapportiamo con il contesto
ambientale e paesaggistico) vorrei rammentare che gli atteggiamenti prometeici
di dominio e sfruttamento forsennato della natura invece di produrre un mondo felice hanno finito per minacciare la
sopravvivenza stessa della specie umana e di tutto il pianeta.
Per questo, invece di continuare a non occuparci delle conseguenze concrete dei
nostri gesti e delle nostre azioni dovremmo imporci l’abitudine a prevedere le
conseguenze che essi avranno o potrebbero avere sul futuro. Affermando come guida del nostro agire un nuovo imperativo
categorico ( ma forse quello Kantiano già lo conteneva) fondato sull’etica della
responsabilità verso le generazioni future. Qui può venirci in soccorso Hans
Jonas:
1. AGISCI IN MODO CHE LE CONSEGUENZE DELLA TUA AZIONE SIANO COMPATIBILI CON LA
PERMANENZA DI UN’AUTENTICA VITA UMANA SULLA TERRA
2. AGISCI IN MODO CHE LE CONSEGUENZE DELLA TUA AZIONI NON DISTRUGGANO LA
POSSIBILITA’ FUTURA DI TALE VITA
3. NON METTERE IN PERICOLO LE CONDIZIONI DELLA SOPRAVVIVENZA INDEFINITA DELL’UMANITA’
SULLA TERRA
4. INCLUDI NELLA TUA SCELTA ATTUALE L’INTEGRITA’ FUTURA DELL’UOMO COME OGGETTO
DELLA TUA VOLONTA’
Di fronte a queste problematiche le categorie classiche della politica quali
destra e sinistra appaiono soccombenti. Se non rinnovano il proprio universo
concettuale in relazione al concetto di bene comune.
Come dimostra sin qui l’esperienza molisana con la messa in campo di questa
scelta ed il silenzio di molta parte di coloro che fanno politica. Anche a
Guglionesi.
SALUTI
CLORIDANO BELLOCCHIO