BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


5/2/2014 ● Caro Direttore

Un fantasma si aggira per il paese: è il web bellezza!


  Arcangelo Pretore ● 1773


Confortata dai numeri (unmilionecinquecentomila contatti dalla sua inaugurazione ) la piazza virtuale di Guglionesi, ovvero Fuoriportaweb, progressivamente, sta surrogando i luoghi della nostra memoria sociale condivisa : le piazze, le strade, i giardini pubblici , abituali luoghi pubblici d’incontro , passeggio e ritrovo dei guglionesani . E’ un bene è un male ? Ai posteri l’ardua sentenza! Di anno in anno , in crescendo , il numero di compaesani , immigrati ed emigrati vanno ad aumentare la schiera di coloro che smanettando su una tastiera scrivono o leggono un articolo sul blog intrattenendo interlocuzioni , a dire il vero solitarie, con un target di lettori non identificati che curiosando tra “le offerte” del blog leggono i diversi contributi che “redattori” identificabili scrivono Pagine virtuali , come l’immagine riflessa in uno specchio ( che non è ) che invece sul WEB paradossalmente lascia una traccia dell’esserci stato , per sempre o almeno finché la tecnologia remota riesce a conservare le tracce delle memorie . Per capire oggi la portata del blog locale basti considerare il dato illuminante dei contatti quotidiani che sfiorano i 900,per desumere che quella che stiamo vivendo nella nostra comunità è un vero e proprio cambio di paradigma della interazione comunicativa. Ed Il Web in effetti rappresenta una rivoluzione poiché nella interazione comunicativa si lascia involontariamente indietro, in quanto superata , buona parte di quella concreta dell’interlocuzione coinvolgente del faccia a faccia per approdare volontariamente a quella semi-anonima un po’ ” freddina “ del Web. D’altronde è un dato di esperienza comune che i contatti e le frequentazioni quotidiane con altre istituzioni pubbliche forti quali il Comune e la Chiesa fanno registrare una partecipazione reale ( delle persone in carne e ossa) in netto decrescendo . Infatti i concittadini che quotidianamente accedono ai servizi dell’Ente locale : luogo laico della nostra appartenenza istituzionale ( se si esclude l’andirivieni di coloro che per mandato istituzionale , in quanto eletti : sindaco ed assessori… devono esserci ; il personale dipendente … ) coloro che,” de visu , “hanno rapporti con il Comune non superano le duecento unità giornaliere . D’altro canto coloro che nelle celebrazioni quotidiane seguono la messa , neppure arrivano al centinaio (a parte i funerali partecipati da una rappresentanza composita della popolazione ) , tranne l’impennata domenicale e delle altre feste comandate: giorni speciali in cui la maggiore libertà dagli impegni occupazionali invoglia ad una maggiore partecipazione ( 5-600 presenze alla domenica ; un centinaio circa fedeli partecipanti alla messa vespertina . I luoghi della socialità condivisa: strade, piazze , giardini pubblici si svuotano sempre più con l’ordinario trascorrere dei giorni . Si popolano relativamente i” non luoghi” ( spazi privati aperti al pubblico con finalità commerciali ) : supermercati ; relativamente il mercato settimanale del martedì , mentre languono le attività commerciali individuali ( se non sono moribonde ). Tuttavia c’è un luogo lassù nel cielo che incrementa di giorno in giorno il numero delle “anime vive” , ovvero dei guglionesani che si mettono in telecontatto tra loro attraverso Il “ Fuoriporta virtuale” ; un altro” non luogo” in cui le persone ovvero le ,loro “entità” utilizzando una tastiera scrivono nell’idioma standardizzato del nostro italiano corrente : pensieri , idee fatti che un tempo, preferibilmente avrebbero comunicato a voce all’altro interlocutore: compagno , amico, amica , un semplice conoscente, occasionalmente parte del gruppo ( e probabilmente lo avrebbero fatto in guglionesano! ) . Probabilmente si fruisce della preziosa disponibilità del titolare del sito ( i blog brothers Sorella ), forse, con il lodevole recondito intento di riavviare in qualche modo una socialità partecipata , foss’anche virtuale ,in via di estinzione , comunque uno scrivere e leggere per socializzare e condividere delle idee , problemi, esprimere criticità ; anche tener di conto dei vivi e dei morti , intervenire nel dibattito politico locale, che sempre meno si svolge nelle sedi a ciò deputate e, sempre più diventa un dibattito sterilizzato dalla distanza e dai tempi di risposta ; una modalità di comunicazione che nel differire l’interlocuzione fa perdere l’aspetto colloquiale poiché l’attesa risposta alle problematiche sollevate può anche non esserci, cosa che non accade nel faccia a faccia che di per sé impone un ribattere immediato, pena la perdita altrettanto immediata di credibilità . Sul Web il contatto è affidato al buon cuore e alla disponibilità ad entrare nel dibattito di altri corpi dispersi un altrove individuale ,familiare paesano , perfino extraterritoriale , anonimo per lo scrivente , comunque persone empaticamente interessate ad entrare in comunicazione con qualcuno dei cento e più redattori del blog paesano seguendo simpatie , antipatie contrapposizioni e tant’altro nell’accordare i contatti. Un popolo, quello di Fuoriportaweb, diversificato, di assidui lettori di altrui virtualità i cui corpi invece che nell’agorà cittadina anonimi risiedono comodamente a casa. Si coglie qui l’asimmetria della comunicazione : da uno ai tanti, che è dubbio vogliano replicare , poiché ad esporsi nella piazza virtuale paradossalmente ci vuole più coraggio , rispetto alla possibilità di replica immediata che subito estingue qualunque fiato , offerta , anzi sollecitata ,dai contesti sociali reali . Il giornale orale che si costruiva faccia a faccia prima al mercato della piazzetta di S. Chiara , nelle fiere di paese ( sempre più melanconicamente spopolate ) , nei crocchi, per le strade, nelle ospitali case amicali di quartiere oggi per lo più si scrive” realmente” sul Web ; non ci sono oramai più in paese altre socialità di rilievo che possano o sappiano dar conto del sociale sfuggente che comunque ogni giorno impegna e muove ciascuno di noi nello svolgimento del suo ruolo all’interno del proprio tassello sociale, a meno di voler scandagliare la pur diffusa frequentazione dei bar locali che ancora offre uno spaccato della socialità popolare ed ultrapopolare dello svago e della chiacchiera paesana ( s’è detto al bar… ). Purtroppo, per quanto mi riguarda da che ho superato l’età adolescente del bigliardino , dei mattutini caffè collettivi, degli ammazzacaffè post- prandiali , per mia indole frequento solo occasionalmente i bar ; mi perdo di sicuro un osservatorio interessante e rivelatore del senso complessivo popolare più vero dell’andare della nostro paese ( la democrazia collettiva della chiacchiere , soprattutto quando è liberatoria , proprio perche democratica e spontanea rivela molto di più del tendere del nostro sociale rispetto alle costruite cervellotiche teorie che del politichese dei 10, 20 trenta… referenti politici guglionesani che ufficialmente o ufficiosamente fanno opinione e trend a Guglionesi . Mi perdo , sicuramente , nella sua interezza , un altro interessante spaccato sociale che pure colgo occasionalmente , quello degli ambulatori medici locali . Rappresentano , le persone in attesa dal medico, l’umanità varia che ogni giorno riepiloga , spesso con crudo realismo , il versante del dolore della comunità , della sofferenza collegata alla malattia, talvolta, purtroppo, l’anticamera del termine delle care esistenze compaesane con cui abbiamo almeno in parte convissuto , per familiarità, per amicizia , perché comunque c’erano. Raccontano, gli studi medici del paese, nel corso delle vite dei nostri concittadini ,l’accumulo di dolore , di sofferenza dovuta alle malattie che li hanno provati ; un dire rassegnato , delle peripezie di cui è disseminato il decorso delle patologie ; quasi un brusio sussurrato a voce bassa , perché il male dentro merita mestizia e rispetto ; una liberatoria socializzazione del dolore la cui ripetizione ad altri occasionali pazienti, stagnante , impregna perfino i muri degli ambulatori . Gli ambulatori di Guglionesi , se ci fosse accortezza , sensibilità e voglia di ascolto alle voci della sofferenza fisica , potrebbero riepilogare la storia sociale della qualità della salute fisica e psichica dei guglionesani . E’ un dato di fatto che oggi il senso dell’andare della nostra comunità, proprio perché non c’è traccia scritta della concreta materialità quotidiana delle vite degli altri , fa sì che frammentato , spesso divergente , plurimo , un tendere per sua natura solitario , si materializzi sul Web locale . Non ci sono in paese ad oggi ,altre socialità aventi la fascinosa potenza del Web nel formare ed informare le coscienze che abitualmente impattano questo particolare,diffuso e oramai domestico” media” ( ovviamente, oltre la scuola che continua a svolgere il suo ruolo istituzionale al di là del Web ) . Perfino la Chiesa , abituata a richiamare a sé moltitudini di fedeli ha oramai un” target” devozionale abituale mediamente invecchiato e, per restare a passo con i tempi s’è infatti dovuta in parte” riconvertire” al Web , annoverando lo stesso Papa Francesco l’evanescente tecnologia di Internet tra i doni di Dio ( l’80% degli articoli di Fuoriportaweb trattano tematiche che direttamente o indirettamente sono ispirati dalla nostra tradizione cristiana , informati ad una una cultura millenaria che trasdotta sul Web rappresenta una punta di forza di orientamento etico e morale della nostra comunità ). Aleggia sulla nostra comunità una nuova dimensione della comunicazione ; solitaria , stante il mezzo , individualista e soprattutto elitaria ( per competenza) che ridisegna le modalità della partecipazione collettiva . Un impalpabile fantasma , che con un clic, richiamato dal cielo del Web dove risiede , subito , disponibile , a volte bonario e rassicurante, a volte incombente , attraverso la sua anonima anima collettiva, infaticabile , discreta e pervasiva si aggira per il paese . Mi chiedo ? Che una rinnovata spiritualità , ancora da accogliere, attraversi oggi il nostro cielo paesano ? Può essere.

Arcangelo Pretore
Guglionesi 1 febbraio 2014


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