Aggiornato:
		3/3/2014 ● Cultura
Noi, guglionesani: chi siamo? Dove andiamo?
  Arcangelo Pretore ● 1973 
        
        (dall’ introduzione all’incontro: “ il nostro territorio, una risorsa 
per l’occupazione)
Fin da bambino ,quando pensavo al mio paese, che allora era tutto il mondo, lo 
pensavo come fosse un Superorganismo , come fosse una simpatica società di 
laboriose formichine; così vedevo allora me stesso e i miei compaesani . 
Infatti, quasi allo stesso tempo, ad iniziare dal mio intorno familiare , al 
mattino ognuno si svegliava, prendeva la prima colazione ; poi, con abituale 
flemma , s’apprestava al proprio impegno quotidiano; fosse la scuola, il lavoro 
di casalinga , il lavoro nei campi, il lavoro in generale . Sapevo, perché 
l’intuivo dai rumori attutiti dai muri e dalla distanza , che altrettanto, quasi 
contemporaneamente e con similare lentezza facevano i miei vicini,così coloro 
che lontani da me non vedevo , ma sapevo esserci… Era come se il paese avesse un 
unico respiro collettivo ; come le infaticabili sociali formiche operaie; 
ciascuno si apprestava al suo impegno ,al suo lavoro e, più o meno a metà 
giornata ,quasi spariva la gente da ogni luogo pubblico e, coloro che abitavano 
il paese si ritiravano nelle proprie dimore apprestandosi , più o meno allo 
stesso tempo a consumare il pranzo ; così avveniva anche nelle frugali cene 
serali , rassicurati dalla presenza dei capifamiglia alla sera immersi nel buio 
esterno all’abitazione . Ritualità condivise estese e confortanti, che 
rinnovavano ogni giorno collettivamente tradizioni millenarie quasi che il paese 
avesse un unico respiro: il respiro vivo di un Superorganismo , quasi eterno nel 
suo incessante ricambio generazionale; formato, allora ,da circa ottomila 
persone . Ed oggi , proprio della popolazione guglionesana attuale in quanto, 
massa e folla di individui accomunati dal condividere uno stesso spazio 
geografico voglio parlarvi , tenendo conto di quegli indici che sono la stima e 
la misura del suo essere popolo . Quanti siamo? Quante case abitiamo? di quanto 
disponiamo economicamente per vivere ?... e, tanti altri indici statistici che 
ci caratterizzano in quanto popolo e, in qualche modo sono la nostra cifra in 
quanto popolazione , proprio come l’età, il peso, l’altezza ci caratterizzano 
come persone fisiche . Ringrazio il gruppo “ occupare il territorio†di cui 
faccio parte di avermi dato l’opportunità di approfondire la mia conoscenza 
della struttura socioeconomica del nostro paese i cui risultati presentati nella 
mia relazione introduttiva all’incontro tenutosi il 28 febbraio c.m. al Cinema 
Teatro Fulvio di Guglionesi , insieme ad alcune riflessioni, che in questa prima 
parte , estendo ai lettori di Fuoriportaweb. 
Il nostro gruppo “occupare il territorio “, diversificato al suo interno, in 
quanto a provenienza socioculturale , è nato in modo informale attraverso il 
passaparola : formato da persone accomunati dalla stessa motivazione : quella di 
far incontrare i giovani con alcune realtà imprenditoriali già attive sul 
territorio, in modo da ridare fiducia a quanti, in attesa di occupazione , 
vogliano sperimentare possibilità lavorative individuali o di gruppo ,volte a 
valorizzare le risorse umane individuali e collettive , a partire dalle risorse 
materiali del nostro territorio . Durante i primi incontri , abbiamo cercato di 
mettere a fuoco il problema dell’occupazione giovanile nel nostro territorio e , 
benché , sin dal primo incontro fossero stati invitati alcuni giovani,con 
imbarazzante sorpresa, abbiamo dovuto prendere atto che questa fascia d’età 
aveva scarsa rappresentanza all’interno del gruppo .Bisognava allora operare un 
cambio di passo e affrontare il problema dell’occupazione da un versante più 
coinvolgente . Pertanto, abbiamo realizzato che probabilmente avrebbe suscitato 
un maggior coinvolgimento l’incontro tra rappresentanti di imprese locali di 
recente costituzione che annoveravano tra loro amministratori e dipendenti 
giovani , nonché strutture organizzate sul territorio come l’ associazione : “un 
paese per giovani “ che ha finalità di primo orientamento ed accompagnamento nel 
percorso di tirocinio presso alcune aziende del territorio .
Esperienze aziendali concrete , che quindi, meglio e più avrebbero potuto 
intercettare il disagio giovanile dovuto alla mancanza , soprattutto a livello 
locale, di prospettive occupazionali . Abbiamo ritenuto che sarebbe stata questa 
l’entratura giusta per mettere a confronto esperienze lavorative dinamiche e di 
successo con quanti , giovani e non più giovani , impegnati nella ricerca di una 
giusta collocazione lavorativa , se ben indirizzati,confortati da esperienze di 
lavoro che esprimono realtà imprenditoriali consolidate , possono essere 
spronati ad intercettare al meglio le opportunità di lavoro e persino 
inventarselo , il lavoro , facendo affidamento sulle risorse patrimoniali ed 
economiche che il territorio già offre . La nostra visione non nasce da una 
restrizione prettamente localistica poiché le imprese , le aziende, che come 
sentirete , attraverso gli interventi dei loro rappresentanti societari che 
seguiranno , che andranno a caratterizzare la loro ragione sociale, hanno già 
fatto proprio il motto†dell’â€agire localmente e pensare globalmente “, poiché 
coniugando : intraprendenza ,tenacia e innovazione , anche supportati dalle 
generazioni dei padri, hanno superato i confini del nostro territorio e oramai 
operano e competono con successo su mercati molto più estesi, rispetto a quello 
locale .
Le direttrici che hanno ispirato sin dall’inizio il nostro gruppo sono state 
fondamentalmente tre :
1) considerare il nostro territorio, soprattutto quello guglionesano, una 
risorsa economica da valorizzare;
2) capire la struttura dell’economia locale di base al fine di far derivare 
dalla nostra realtà socio-economica le prospettive di innovazione e di crescita;
3) presentare alcune delle iniziative imprenditoriali che sono risultate 
vincenti e a nostro giudizio possono essere faro e modello per ulteriori 
diversificate attività di produzione di beni e servizi , a partire , con 
concretezza, da ciò che in termini di risorse umane , patrimoniali ed economiche 
il nostro territorio offre.
Al fine di dare una cornice in cui inquadrare una tematica qual’ è quella 
dell’incontro sul mercato locale e globale del lavoro della domanda e 
dell’offerta che per la sua ampiezza e complessità rischia di diventare vaga e 
superficiale è il caso di riprendere , sviluppare, e da ultimo , fare un 
tentativo d’interpretazione degli indici economici che caratterizzano la nostra 
realtà patrimoniale ed occupazionale ;
Ciò facendo, si spera almeno che i numeri in quanto neutri, né di destra , né di 
sinistra , né devoti, né agnostici , ci trovino d’accorso su indici che più o 
meno sono la nostra cifra di persone che nell’insieme fanno paese. 
Sono dati ( per forza di cose parziali) di cui attraverso fonti diverse siamo 
giunti in possesso . 
E, quali , secondo noi , sarebbero i dati strutturali che opportunamente 
riconsiderati possono essere alla base di un possibile, credibile motore 
economico , che di fatto può diventare un formidabile contenitore capace di 
organizzare e consentire lo sviluppo di una molteplicità di progetti di rilancio 
economico-occupazionale?
Ovviamente sono : i capitali patrimoniali e il capitale umano a disposizione 
della nostra comunità :
Cominciamo dal patrimonio terriero , quello che ancora oggi è la roba (“ a rrobbâ€); 
dopotutto , un tempo non lontano da oggi†a rrobb†per molti compaesani è stata 
l’ unica fonte di reddito sotto il cielo di Guglionesi 
L’immensa proprietà immobiliare terriera ;
Non è infatti da sottovalutare il fatto che Guglionesi è il paese che vanta la 
più consistente estensione territoriale regionale : circa 10.730 ettari di 
terreno che, tenendo conto delle valutazioni dell’Agenzia del Territorio ; 
ricondotte ai valori medi di mercato valgono qualcosa come 12.200 euro ad ettaro 
; quindi circa 22.500 euro procapite 
Il patrimonio immobiliare abitativo ;
Non disprezzabile e neppure secondario è il patrimonio immobiliare delle case 
che secondo i dati del Censimento dei fabbricati ammonta a Guglionesi a circa 
3000 abitazioni ( comprese le circa quattrocento case sparse) il cui valore 
unitario, stimato su 100 metri quadrati , ad abitazione , ottenuto facendo la 
media delle principali zone abitative di Guglionesi (dati , agenzia immobiliare) 
genera un valore approssimato per eccesso ( di 53.750 euro) ; che fanno circa 
30.000 euro pro capite ( più o meno una abitazione ogni due abitanti );
ricordiamoci del pro capite, poiché ricondurre i capitali ad ogni abitante ,ci 
tornerà utile nelle considerazioni che farò dopo.
I depositi bancari e postali ; i risparmi affidati ai cinque sportelli bancari 
dai guglionesani ammontano complessivamente a circa trenta milioni di euro ; 
dati desunti dal bollettino trimestrale della Banca d’ Italia , che sommati ai 
depositi postali danno una giacenza pro capite che supera i 10.000 euro per 
abitante 
Il reddito per abitante annuo; ovvero Il reddito annuo prodotto e a disposizione 
mediamente da ciascun guglionesano ; tenendo conto dei dati ISTAT del 2013, tale 
disponibilità non supera i 7500 euro 
Vi chiederete adesso il motivo per cui sono stato così certosino nel voler 
calcolare deposti , valori patrimoniali e reddito? L ‘ho fatto ispirandomi ad 
una molto credibile valutazione economica fatta da un noto economista francese: 
Thomas Pichetty il quale recentemente ha stimato il rapporto tra capitali a 
disposizione ( terreni, case, depositi e quant’altro possa produrre reddito … ) 
e reddito annuo prodotto da una comunità ; tale rapporto deve essere 
tendenzialmente basso , poiché rappresenta un indice importante di crescita 
economica, di stagnazione o di recessione ; se tale rapporto è alto vuol dire 
semplicemente che prevale la rendita parassitaria da capitali morti : morti 
perché ereditati e, soprattutto, perché immobili (terreni, abitazioni, e 
depositi che non vengono mobilitati in proprio); infatti , l’indicatore 
economico che ha più importanza per capire la dinamicità economica è il reddito 
annuo , che appunto incorpora il lavoro vivo annuo prodotto dal lavoratore , e 
quindi, i beni e servizi generati attraverso il lavoro .
Pertanto , sommando i valori pro capite di : terreni, case e risparmio otteniamo 
un indice pari a 8,33 ; ciò significa che l’economia locale si trova ad un 
livello di intraprendenza economica tipo quella che prevaleva nell’ottocento ; 
ovvero quando alta era la rendita da capitali terrieri e, scarsa ,se non 
completamente assente l’industrializzazione ; basso pertanto risulta essere il 
reddito accumulato attraverso la produzione di beni e l’erogazione di servizi . 
Applicata all’azienda Italia oggi il rapporto capitale/reddito è 7 , in Francia 
è 5 in Germania e Regno Unito questo rapporto è 4.
Penso si sia già compreso, riflettendo sui nostri dati patrimoniali che i 
guglionesani, soprattutto coloro che detengono ingenti capitali ,sono poco 
propensi ad investirli in proprio ( assumendosi il rischio e l’eventuale maggior 
profitto dell’investimento ), associandoli ( com’è d’uso fare là dove l’economia 
ha una certa intrinseca vivacità ) ad un altro importante capitale che pure a 
livello locale è abbondante ed è a disposizione come appresso vedremo nel nostro 
paese : il capitale umano , ovvero la forza lavoro locale che è sottoutilizzata 
in tutte le fasce di età lavorative, ma soprattutto è largamente inutilizzata a 
Guglionesi , circa il 44% nella fascia giovanile . 
(fine prima parte parte)
Arcangelo Pretore 
