Aggiornato:
14/6/2014 ● Poesia
Dio, mio
Mario Vaccaro ● 1647
DIO, MIO
di Mario Vaccaro
Di tanto
s'avverte
quale potenza alberghi
in tanto
nei fragili corpi
sotto costante anestesia.
In nuce
nella cenere
come brace
scintille di divino
brillano nel buio
di corpi ignoranti:
magma vitale,
fluente,
alla continua ricerca
di sbocchi,
ingredienti
d'un uomo dimentico,
nella moderna ricetta,
d’aver mai posseduto …
divenuto ormai
nota stonata,
unica stecca,
inciampo di un’orchestra
adusa arieggiare
armoniosi inni d’amore.
