Aggiornato:
8/9/2014 ● Caro Direttore
"La politica dei due tempi": costruire un autentico riformismo molisano
Caro direttore,
da qualche tempo sembra emergere l'idea, amplificata da alcuni organi di
propaganda e da ‘cortigiani’ dell’ultima ora, che prima delle riforme (che a
parole vanno sempre bene !!) occorre affrontare in via prioritaria la gravissima
crisi economico-sociale del Molise a partire dal lavoro.
Con quale schema? Quello delle provvidenze statali a sostegno delle aree
di crisi (cosiddette) e degli ammortizzatori sociali. Un approccio che si
ispira, quindi, al paradigma tradizionale dell’intervento riparatore ed
assistenzialista dello Stato verso il sud. Lo stesso che, per mezzo secolo, ha
ispirato le politiche per il mezzogiorno d’Italia attraverso gli strumenti della
Cassa per il mezzogiorno e le politiche di intervento straordinario.
Questo schema (storicamente superato già agli inizi degli anni 90), oggi
francamente non appare proponibile. Ignora, tra l’altro, gli effetti deleteri di
quelle politiche (il mostro della crescita senza sviluppo) e, quindi, la
necessità di un superamento culturale (e politico) del medesimo approccio.
Rimuovendo il vero problema: l'innovazione strutturale del sistema economico e
sociale locale ed il reperimento di risorse endogene in grado di renderlo
sostenibile. Il vero ed unico terreno di sfida dell’autonomia e del futuro della
regione Molise.
Ora, a parte questo ritardo ‘culturale’ e qualche confusione concettuale (es: la
definizione di area di crisi e la individuazione territoriale), ciò che suscita
dubbi e non poche perplessità è la riproposizione ( in termini rovesciati
rispetto a stagioni politiche precedenti) della politica dei due tempi:
prima gli interventi sull'economia poi le riforme. Ignorando il nesso
riforme-sviluppo, riforme-risorse. Il vero campo su cui il riformismo può
mostrare la sua capacità di portare fuori dalla crisi strutturale la regione
Molise.
Emerge un preoccupante deficit di visione della classe dirigente (se la si vuole
chiamare tale) che lascia poco spazio alla speranza. E fa emergere una
sostanziale omogeneità di vedute e di pratiche con quella precedente di
centro-destra di Iorio-Vitagliano.
Dato questo che pone con evidenza la necessità di costruire un nuovo blocco
sociale e culturale che si faccia carico di portare il Molise fuori dalla crisi
introducendo nuovi paradigmi politico-culturali come bussola per un autentico
riformismo molisano.