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		17/10/2014 ● Cultura
Ermanno La Riccia ha cantato il sacrificio e la laboriosità di tanti italiani
  Adele Terzano ● 1616 
        
        “Gesù, a me il paradiso non me lo puoi negare” - disse Pardantonio Scaletta 
inginocchiandosi davanti al grosso crocifisso…”. Inizia così il racconto Viaggio 
in paradiso che dà il titolo alla raccolta di storie di emigrazione del 
compianto Ermanno La Riccia che il 15 ottobre, a Montreal è tornato nella casa 
del Signore. Che lui possa avere in cielo le gioie di quel paradiso che aveva 
tanto vagheggiato e in parte ottenuto nella sua vita terrena.
Il suo paradiso su questa terra era l’amore per la sua Larino che l’ha visto 
nascere, l’amore per San Pardo e per la sua gente. Non posso dimenticare il 
quadro appeso nel suo studio a Montreal che aveva sempre davanti agli occhi 
posto sulla sua scrivania. Gli chiesi del soggetto del quadro e lui mi rispose 
che aveva fatto ritrarre da un pittore la sua campagna di Larino e che 
l’ammirava tutto il tempo tenendo vivo il ricordo del suo paese natio. Conobbi 
Ermanno in occasione del mio viaggio a Montreal con una delegazione composta 
dall’ex sindaco prof. Cloridano Bellocchio, dal Gruppo Folk e da alcuni 
scrittori guglionesani. 
Mi è stato presentato e ricordo che Ermanno si è mostrato cordiale, affettuoso e 
disponibile. Mi ha accolto come una sorella e mi ha invitato a casa sua dove ho 
conosciuto la moglie Isabella, donna gentile e garbata. Ricordo che nel giardino 
davanti casa aveva un albero di susine ed io ne ho mangiate, mi ha fatto vedere 
l’orto che lui curava. Ma quello che mi ha colpito della sua persona è stata la 
sua familiarità, la sua semplicità. Come dimenticare i balli fatti insieme in 
occasione della manifestazione di accoglienza dei molisani a Montreal! Da allora 
è nata un’amicizia grandissima e al suo ritorno a Larino tutta l’Amministrazione 
comunale, l’ex sindaco dr. Nicola Anacoreta e l’ex assessore alla Cultura dr. 
Franco Rainone, tutta la cittadinanza ed io che allora insegnavo Lingua francese 
nelle scuole medie lo abbiamo accolto trionfalmente e con amore. In quella 
occasione nella Sala consiliare del comune di Larino, in presenza di alte 
personalità e di compaesani, si è svolta la presentazione dei suoi libri, in 
particolare del libro : “Infinito amore” con relatori di grande rilievo tra cui 
il preside prof. Pardo Spina e il prof. Antonio Picariello. E’ stato un trionfo 
per Ermanno e una gioia smisurata essere festeggiato dai suoi compaesani che lui 
amava tanto! E come dimenticare la gioia quasi infantile che ha provato nel 
gustare i fichi che lui stesso è andato a cogliere sull’albero quando siamo 
stati ospiti nel Convento dei cappuccini!
Ermanno è stato grande per aver trattato nei suoi numerosi scritti tanti temi a 
lui cari sull’emigrazione. Uomo profondamente religioso, ha scritto e pubblicato 
racconti sul “Messaggero di Sant’Antonio”.
Oltre all’esercizio della sua professione di ingegnere, ha diretto una scuola di 
Lingua italiana, organizzata dal Patronato italo-canadese per l’assistenza agli 
immigrati, ha svolto una intensa attività giornalistica, collaborando al 
“Corriere italiano” di Montreal e dirigendo il periodico “La scuola d’italiano”.
Poeta e narratore è stato inserito in un’antologia della Poesia italiana del 
Quebec. In tutti i suoi libri: Terra nostra, La padrona, Infinito amore, La voce 
delle pietre, Viggio in paradiso, Ermanno ha corretto quell’immagine soltanto 
lacrimosa della nostra emigrazione illuminandola di tanti valori: coraggio, 
abnegazione, sacrifici, umiltà e tenacia che i nostri connazionali hanno portato 
all’estero e i cui benefici effetti sullo sviluppo economico e sociale di tanti 
paesi si sono fatti sentire in larga misura.
Ermanno ha cantato il sacrificio e la laboriosità di tanti italiani di ieri che 
hanno lasciato l’Italia ma hanno continuato a sentirsi italiani. Ermanno sei 
stato e sei un grande. Resterai nei nostri cuori per l’Eternità.
