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		13/4/2015 ● Cultura
La banda musicale veicolo di valori positivi. La marcia sinfonica “Mosè”
 Pietro Di Tomaso ● 2398
  Pietro Di Tomaso ● 2398 
        
        Inizio con una citazione del Maestro Riccardo Muti, noto direttore 
d’orchestra (dall’intervista di Curzio Maltese “Venerdì di Repubblica” del 2 
novembre 2007): <<… L’Italia è un Paese dove la cultura dovrebbe essere una 
colonna portante della vita pubblica e dell’economia ed è al contrario la 
cenerentola di ogni politica. Le generazioni che ci hanno preceduto ci hanno 
lasciato un patrimonio immenso. Ma che cosa ne facciamo? Va in rovina giorno 
dopo giorno. (…) Una delle ricchezze che rischia di sparire è quella delle bande 
comunali. Molte amministrazioni hanno deciso di chiuderle, magari per destinare 
altri soldi alle mode delle notti bianche e dei fuochi d’artificio, ormai 
d’obbligo in qualsiasi contrada del Belpaese. (…) Imparare a stare in un coro, 
in una banda, in un’orchestra, significa imparare a stare in una società dove 
l’armonia nasce dalla differenza, dal contrappunto, dove il merito vince sul 
privilegio e il vantaggio di tutti coincide con il vantaggio dei singoli. Quando 
avanza la sopraffazione, l’egoismo corporativo, allora siamo a Prova 
d’Orchestra, il film più attuale di Fellini>>.
Dalla data dell’intervista di cui sopra ad oggi non è che la situazione sia 
cambiata significativamente. E veniamo alla marcia sinfonica “Mosè”. In 
occasione delle feste Patronali, all’entrata e all’uscita del Santo dalla 
chiesa, il complesso bandistico suona la tradizionale marcia “Mosè”, tratta 
dall’opera “Mosè in Egitto” di Gioacchino Rossini. “Mosè in Egitto” fu 
rappresentata a Napoli nel 1818. Considerata una delle opere più innovative 
dell’autore, godette nel tempo di una vasta popolarità. “La Marcia, l’Aria di 
Elcia e la Preghiera rappresentarono tre momenti fondamentali dell’opera in cui 
emerge l’elevata raffinatezza della scrittura musicale di cui Rossini stesso 
ebbe a dire: <<… una musica simile non la farò più perché non avrò tanta 
pazienza e facilità come ebbi questa volta>> (Roberto Gramana della Banda 
musicale della Polizia di Stato)”.
Detto ciò la banda è una formazione musicale che non deve essere dimenticata 
dalla popolazione e dalle autorità (comunali, regionali) in quanto associazione 
che non solo fa divulgazione musicale, ma vera promozione culturale. Ha fatto 
conoscere al pubblico non abituato alle sale da concerto il piacere 
dell’ascolto, è stata e continua ad essere simbolo di condivisione di valori 
religiosi e civili.
Un particolare pensiero, da parte di chi scrive queste note, va alla prossima 
festività di Sant’Adamo Abate, Patrono di Guglionesi (1,2,3 Giugno 2015) con 
l’auspicio che la cittadinanza tutta offra il necessario sostegno al Comitato 
preposto alla buona riuscita dell’evento.
