BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


22/4/2015 ● Caro Direttore

Dittatura della maggioranza versus democrazia


  Cloridano Bellocchio ● 1233


Caro Direttore,
in un momento delicatissimo e pieno di incognite per il nostro sistema democratico avverto il rischio di una deriva autoritaria connesso con l’emergere della logica della dittatura della maggioranza ( termine che prendo da Tocqueville) come risposta al problema dell’equilibrio tra decisione e consenso. Che come è noto costituisce uno dei grandi nodi problematici del nostro tempo e dei sistemi politici occidentali.

Ieri la notizia della sostituzione in commissione affari costituzionale di 10 parlamentari del PD che sono in disaccordo con l’impalcatura dell’Italicum. All’insegna dell’ordine renziano ‘si va avanti’. Da quella vicenda, che io reputo uno strappo gravissimo alla democrazia interna del PD ed al suo stesso statuto, si possono ricavare le seguenti riflessioni.

Nonostante ed in apparenza il regime democratico sembra coincidere con la logica dei numeri, a ben vedere alla stessa democrazia non fa bene il principio maggioritario se usato senza nessun rispetto per le minoranza. Infatti, occorre tener presente di diversi aspetti: 1) il 51% non rappresenta il 100%; 2) il grado di verità di una opinione non è dato dal fatto che sia il 51% a pensarlo ma dalla corrispondenza tra opinione e realtà. 3) più la materia del contendere è complessa, più alto è il rischio di ottenere adesioni acritiche sulla base delle poche informazioni date/ottenute.
Cosa ne deriva ?. Il ruolo essenziale delle opposizioni come rimedio per sbagliare il meno possibile ed essere rispettoso delle opinioni del numero più alto possibile di persone ( che misura il grado di democrazia di un sistema).

A me sembra che lo stile renziano, per contro, utilizza i numeri come una clava istituendo di fatto una dittatura della maggioranza. Su una materia che riguarda le regole del gioco, non singoli provvedimenti. Tale logica a mio avviso indebolisce la democrazia che, per definizione , è ricerca del punto più alto di equilibri possibili tra le diverse opinioni. Essendo essa ( la democrazia) un sistema che rifiuta assolutismi e vanta di nutrirsi del relativismo.

In Italia si assiste, così, ad uno scontro dal sapore manicheo impostato sullo schema amico-nemico. O tu, o io. Che invece è giustificabile in regimi assolutistici dove si decide in nome di verità rivelate e/o ritenute tali. Aggiungo poi che la logica di un partito che è un'associazione di liberi aderenti non può essere assimilato al parlamento che rappresenta un popolo intero.
Se rimane vero che alla fine occorre comunque decidere, bisogna averne la forza. E non si cacciano i deputati ( che rappresentano il popolo senza vincolo di mandato, cosi è scritto nello statuto del PD) perché la pensano diversamente dal capo. La sensazione è che Renzi sia minoranza nel merito, ed usa un metodo per imporre la sua rivoluzione. Che significa: primato dell'esecutivo ( e sul governo primato del premier) sul potere legislativo ridotto a votificio.
Il sindaco d’Italia sbrigativamente vorrebbe proporre il modello comunale nell’epoca del bipolarismo maggioritario all’intera nazione per risolvere la questione della essenzialità di costruire una democrazia ‘decisionista’ supportata da maggioranze composte da ‘deputati cooptati’ e da premi di maggioranza che impongono la minoranza più forte alla guida del paese.

Nel piccolo ( le comunità locali) come nel grande ( il governo nazionale) i guasti prodotti dal sistema maggioritario sono evidenti. La democrazia richiede il rispetto dei ruoli, ma non la mortificazione delle minoranze e del dissenso.

Cloridano Bellocchio


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