BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


13/6/2015 ● Cultura

Senza migranti come si fa a sviluppare l’agricoltura, il turismo e quant’altro?


  Pietro Di Tomaso ● 1050


Inizio con una citazione di Monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes promossa dalla Cei (Repubblica, 13 giugno 2015) : <<E’ da irresponsabili dire che l’arrivo dei migranti in Veneto o in Lombardia è una tragedia. Non è così. I numeri dicono fra l’altro che ci sono regioni dove ne arrivano di più: la Sicilia sta accogliendo 16.500 persone, 260 ogni 100mila abitanti. Veneto e Lombardia stanno accogliendo 60 persone ogni 100mila. Non mi sembra una cosa insostenibile>>. Monsignor Perego, alla domanda del giornalista Paolo Rodari: perché i richiedenti asilo vengono visti come un peso? puntualizza : <<Difficile rispondere. Ma chiedo: come pensiamo di poter sviluppare l’agricoltura, il turismo e altri settori senza di loro?>>. E’ il caso di ricordare che oggi in Italia le nascite sono tornate di nuovo a livelli minimi. “Che piacciano o meno, le migrazioni diventano determinanti per mantenere la vitalità dei nostri Paesi” (Federico Fubini sulla rivista ‘D Lui’).
Già in altro articolo ho sottolineato il fatto che nella società globale in cui viviamo le diseguaglianze si sono accresciute in misura notevole e questa situazione ha reso le migrazioni un fenomeno dominante. Milioni di persone vorranno trasferirsi da Paesi in preda alla miseria verso luoghi più ricchi. La chiesa ha un ruolo prezioso nell’accoglienza degli immigrati. Papa Francesco ha ricordato che “i Paesi che accolgono traggono vantaggi dall’impiego di immigrati per le necessità della produzione e del benessere nazionale, non di rado limitando anche i vuoti creati dalla crisi demografica”. Dunque i migranti possono darci una mano nei particolari settori sopra indicati. Un made in Italy rinnovato – auspicano i promotori del manifesto ‘Oltre la crisi’ (Ermete Realacci e altri soggetti autorevoli) – deve affermare un modello di sviluppo nuovo e di qualità, dove le eccellenze agroalimentari sono un volano per l’artigianato e il turismo. Nell’attuale situazione economica, la green economy rappresenta un importante strumento non solo per tutelare l’ambiente, ma un’opportunità che consente di contribuire al rilancio del sistema produttivo ed occupazionale.
Concludendo, affinchè la crescita economica crei le basi sociali del cambiamento è necessario che a monte la classe politica si dia da fare in tal senso e che l’attuale Europa ‘oligarchica’ governata da un finto “federalismo degli esecutivi”, come ha scritto Jurgen Habermas, cambi registro impegnandosi a costruire una vera Europa, ovvero una Unione politica. Altrimenti si de-costruisce, come il caso greco rivela (così Barbara Spinelli).





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