BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


16/6/2015 ● Caro Direttore

L'altro non esiste, se non come uomo-persona


  Cloridano Bellocchio ● 1113


Caro direttore,
le immagini strazianti di quelle persone che vogliono ricongiungersi con familiari o trovare lavoro nella terre sparse dell’Europa del Nord ci dovrebbero porre di fronte a dilemmi morali. L’occidente ( Noi ) che ha inventato i diritti universali dell’uomo e parole gravide di conseguenze come libertà, uguaglianza e fraternità diventate diritti naturali, che si auto-descrive come razionale, democratica, logica, realista, attiva, non trova altro di meglio da fare che far rimanere in stato di abbandono ( trattati quasi fossero rifiuti ) su una scogliera anonima, esseri umani che cercano per lo più una vita più dignitosa. Una cosa grave che richiama altri recinti ed altre follie del 900 che non vuol passare.
Questa diseguaglianza, grazie alla quale alcuni stranieri sono esclusi dai diritti civile fondamentali, è potenzialmente l’avvio di un processo di riduzione di alcune categorie di esseri umani da persone a non- persone ( cosi Alessandro Dal Lago).

Clandestini, irregolari, extra-comunitari. I termini, le parole usate per definire esseri umani. Queste parole ci impediscono di riconoscerli come uomini e ci mettono al cospetto “solo del ciò che non sono rispetto a noi: non sono europei, non sono cittadini, non sono in regola, insomma non sono come noi†( cosi, Pasquale Spina). Pertanto non possono avere gli stessi diritti. Un’ opacità linguistica che costituisce premessa ontologica che nega lo statuto di persona a chi-non-è-come-noi. Individuandolo, appunto, come altro-da-noi. Tracciando così un solco invalicabile tra Noi e gli Altri. Parole che ci evitano ‘cognitivamente’ i dilemmi morali derivanti dal trasformare le persone in non-persone mettendo il silenziatore al fatto che in una società che si reputa razionale e umanistica, non ci sia un regime giuridico universalmente democratico.

La domanda: ma esiste l’atro? L’altro è un’invenzione operata dall’antropologia che, com’è noto, nasce con l’ambizione di definire e spiegare la diversità umana. Una diversità incontrata a seguito delle sanguinose conquiste dell’occidente che hanno accompagnato la distruzione di culture e grandi civiltà del passato. Oggi molte cose sono cambiate nella riflessione filosofica ed antropologica. Ma il cambio di paradigma maturato nelle accademie non si è tradotto in senso comune e, tantomeno, in azione politica. Per questo forte è il sospetto che l’altro è un invenzione ideologica che continua a far comodo per creare consensi. Ma se l’altro, come negazione del diritto universale dell’uomo e del cittadino, messo al servizio della conquista occidentale del mondo ha funzionato una volta, oggi rischia di rivolgersi contro l’occidente stesso che sta perdendo la sua anima.


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