BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


11/7/2015 ● Cultura

"In me vive. I Santi Patroni della Diocesi di Termoli-Larino", la mostra d'arte sacra 2015


  Gianfranco De Luca ● 1996


I Santi Patroni rappresentano la memoria e la profezia di una Fede che si è incarnata e fatta storia in un popolo e in un territorio ben determinato e, nello stesso tempo, narrano la stessa fede come una compagnia di pellegrini che attraversa la storia verso un compimento certo e ultra-terreno.
In loro si compie quanto l’Apostolo Paolo dice di sé, e ogni battezzato può ripetere in piena verità: “Io vivo, ma non son più io che vivo, è Cristo che vive in me” (Gal 2,20).
Viventi in Cristo, perché hanno vissuto di Cristo, per Cristo e con Cristo, totalmente affidati a Lui, autoespropriati di sé stessi e donati ai fratelli in un servizio concreto e quotidiano, a volte fino alla testimonianza del martirio, ‘il caso serio’ della fede cristiana. I Santi Patroni di quell’Amore che dà la vita, sono vissuti e vivono ancora, e risultano autentici testimoni e comunicatori.
Attorno alla loro persona, che si percepisce viva nel cuore e nelle lacrime di commozione di uomini e donne, a volte “distanti” dalla pratica regolare dei gesti della vita di fede, il Popolo ha raccolto i propri sentimenti, le proprie speranze, che, a volte, si sono cristallizzati in forme ed espressioni caratteristiche ed uniche, nelle quali ognuno e ogni singola comunità si riconosce e si identifica.
Sentimenti e speranze che, negli appuntamenti celebrativi in onore del Santo Patrono, si riaccendono e rivelano in molti, oltre la dura ma sottile superficie di un’esistenza apatica e all’apparenza disinteressata alle realtà celesti, un cuore di bambino affezionato, di “figlio” devoto. Il Santo è percepito vivente e per questo è amato, invocato, festeggiato.

Viva San Pardo, Viva San Basso, Viva … manifestazioni popolari, affettuose e immediate, che da tempo immemorabile, annualmente si ripetono; ogni volta, nuove e attuali, testimoniano che Chi Vive, vive per sempre, è presente, oltre la distanza cronologica del proprio nascere e del proprio morire. È il mistero della Tradizione della fede della Chiesa che rende attuale e efficace oggi per noi il passato.
In quel W (Viva) allora c’è la manifestazione della Fede da una parte, e, dall’altra, il desiderio di eternità che vive in ognuno e dà speranza al cammino di un popolo.

C’è chi ha scritto che: “Nel nostro mondo l'accidia non prende più il volto della pigrizia, ma quello del lasciar fare, dell'abbozzare. Tanto, si dice: "sono tutti uguali e migliorare è impossibile". Questo modo di ragionare evita costantemente di mettere in questione la propria condotta. L'accidioso non sa faticare. Soprattutto non si sa dedicare. Nel nostro tempo vi sono uomini che non sanno coltivare a lungo neppure un amore. Dicono: che noia!
Non possiamo certamente rassegnarci alla deriva della noia che sta portando alla “globalizzazione dell’indifferenza”.
Nella memoria dei Santi Patroni c’è l’antidoto a tutto questo perché in essa c’è un fermento, un enzima rigenerante che è dentro la nostra storia, appartiene alla nostra vita, va raccolto nella sua integrità e nella sua potenza vivificante. In questo modo resteremo e cresceremo Popolo ed eviteremo di diventare massa, pedine di un ingranaggio; soprattutto re-agiremo alla globalizzazione dell’indifferenza che rende tutto informe e incolore, e attiveremo la globalizzazione della solidarietà che sa accogliere e valorizzare le differenze e renderle risorsa per un’umanità rinnovata.

La mostra d'arte sacra "In me vive", che quest’anno presentiamo, racconta i Santi Patroni nella vita e nella storia del nostro Popolo. Debbo ringraziare quanti, adoperandosi per la sua progettazione e per l’allestimento, gratuitamente, con intelligenza e competenza, ci fanno un così grande dono.
In modo particolare, ringrazio gli artisti contemporanei e gli studenti del Liceo artistico di Termoli che hanno letto e raccontato con la loro specifica sensibilità e genialità il rapporto del nostro Popolo con i Santi Patroni, Basso, Pardo, Timoteo e i Martiri Larinesi.

11 luglio 2015, festa di san Benedetto, Patrono D’Europa

+ Gianfranco De Luca - Vescovo

Cartellone




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