BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


4/6/2008 ● Cultura

Perché Sant'Adamo (statua) non rimane esposto tutto l'anno?


  Luigi Sorella ● 3268


Due lettori inviano una lettera ad Fpw con la seguente considerazione:

Luigi, non so se ci sono ragioni storiche che io non ho saputo trovare, ma, oltre al discorso di sicurezza (statua in argento), si potrebbe tenere il santo patrono, Sant'Adamo, sempre esposto in chiesa Madre per 365 giorni all'anno. In questi giorni si va formando un gruppo di lavoro che vuole proporre la custodia di Sant'adamo in una teca sempre visibile e sorvegliata con sistemi elettronici. Possiamo lanciare l’idea? P. M. e I. M.

Beh, purtroppo le ragioni storiche ci sono e si richiamano alla storia “straordinaria” dei furti dei reliquiari, come riporta il libro “Sant'Adamo di Guglionesi” (cfr. pag. 322 e pagg. 301-202), ragioni che sono storia a tutti gli effetti, soprattutto storia di Guglionesi e del suo Patrono. A tal proposito interessanti sono gli eventi dell'ultimo furto del 1885 (cfr. da pag. 106 a pag. 115, op. cit.), che nel libro citato vengono raccontati con i documenti trascritti integralmente (cfr. da pag. 232, documento n. 63, op. cit.).
Nella chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore di Guglionesi, sul finire del XVIII secolo, fu realizzato l'altare di Sant'Adamo dove poi fu collocata una grande tela artistica dedicata a Sant’Adamo di Guglionesi. Lo stucco a rilievo nella cimasa dell'altare rappresenta il "sogno di Benedetto", l’uomo della Provvidenza che “induce” i guglionesani al furto delle reliquie dell’abate benedettino presso la chiesa di San Paolo a Petacciato (cfr. pagg. 304-307, op. cit.). La grande tela artistica dedicata al Patrono, detta "La messa di Sant'Adamo” (in atto di compiere il miracolo di trasformare l'acqua in vino durante una celebrazione), è opera di Pietro Bardellino, è un olio su tela dei primi anni del XIX secolo ed è “ la immagine sacra” di Sant'Adamo nella nostra Collegiata. Generalmente non si espongono al culto più immagini dello stesso Santo nella stessa chiesa (anche se una può essere in tela e l'altra in argento cesellato, come per la nostra figura patronale). Inoltre questa rappresentazione pittorica del maestro Bardellino costituisce la matrice figurativa dell’attuale statua argentea (è una copia artistica), come da richiesta del Sindaco di Guglionesi Luigi Somma, nel 1885 dopo il furto dell’ultima statua-reliquiario, al cav. Alessandro Nelli (Fonderia Artistica di Roma), allorché fu realizzata l'attuale mezzo busto di Sant'Adamo (cfr. la trascrizione della bella lettera del Sindaco Somma a pag. 325, op. cit.). È bene sottolineare che una parte delle reliquie del Patrono durante l'anno sono conservate nella cripta della chiesa Collegiata, in una teca di cristallo (pag. 220, op. cit.) che rimane collocata dentro la nicchia della cappella di Sant'Adamo e protetta dalla "Porte di Sant'Adamo", opera artistica del XVII secolo (pag. 300-201, op. cit.).
Ma quali sono gli ostacoli storici che renderebbero complicata, dal punto di vista storico-cultuale, la esposizione durante tutto l’anno della statua di Sant’Adamo? Sicuramente l'uscita dalla cripta della statua-reliquiario, il giorno del 2 Giugno, perderebbe il suo fascino e la sua emozione. Ricordiamoci che quando furono riportate le reliquie nel 1102 furono deposte nella cripta della chiesa di Santa Maria Maggiore. Oltre all’arrivò al fuori porta del carro trionfale di Sant’Adamo (recante il “quadro” realizzato nel 1932 dal pittore Nicola Iacobitti) in qualche modo anche l’uscita dalla cripta (al suono della banda musicale) del corteo delle autorità religiose, civili e militari, con l’immagine del Santo Patrono ricorda un’altra parte significativa della rievocazione storica che è una tradizione cultuale e popolare, richiamando molti devoti per il momento, forse più importante e certamente più emozionante, nell’unità e nell’identità della nostra Comunità.
L'essere stato simbolicamente "nascosto" per quasi un anno rinnova nei fedeli sia l'evento storico, sia l’evento della tradizione cultuale. Quando un bambino chiederà ai suoi genitori perché Sant’Adamo (ossia il busto argenteo) è nascosto... beh… allora bisognerà raccontargli tutta la nostra storia, quella di Guglionesi e dunque quella di Sant'Adamo. Così si tramanda di generazione in generazione il suo culto.
Per lo stesso motivo festeggiamo "Sant'Adamo di Ottobre", quando rievochiamo il furto della statua nel 1496 ad opera dei francesi (pagg. 77-79, op. cit.). I guglionesani riportarono da Campobasso le reliquie del Santo Patrono nella seconda domenica di Ottobre nel 1496.
Come si evince dalla storia locale si tratta sempre e solo di “furti”, da quello dei guglionesani a Petacciato (3 Giugno 1102) fino... agli ultimi "legalizzati" dai Ministeri della Repubblica.
Quale “furto” è stato “legalizzato” dalla Repubblica?
Beh, è quello della Soprintendenza dell'Abruzzo, che negli anni '70 dello scorso secolo si è “portato” a L'Aquila per un restauro il bellissimo trittico di Michele Greco da Valona (pagg. 87-90 e pagg. 308-313, op. cit.) e da allora non è mai tornato più a Guglionesi. È stato esposto alla visione artistica del museo abruzzese nel Castello de L'Aquila, sottraendolo alla devozione cultuale dei Guglionesani. Si tratta dell'immagine più venerata dai guglionesani nella storia del nostro paese, la più antica immagine del Patrono che noi possediamo, dunque una “vera icona”, in tutti i sensi del culto guglionesano, e si fa quasi niente per riportarla a Guglionesi (ci stiamo provando da tempo insieme a don Gabriele, con continue lettere, e-mail e segnalazione ai vari ministri degli ultimi trent’anni, e ai politici locali......). Questa straordinaria opera fu commissionata nel 1505 dalla gloriosa “Congregazione di Sant’Adamo” che a Guglionesi ebbe molti ruoli sociali (pagg.79-87, op. cit.).
Forse un gruppo di lavoro che tiene a Sant'Adamo, al patrimonio artistico-storico di Guglionesi e soprattutto ai tesori del nostro culto potrebbe impegnarsi in futuro al recupero dell'opera più importante che sia stata mai dedicata al Santo Patrono di Guglionesi. [Luigi Sorella]





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