BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


22/1/2016 ● Cultura

Renzi, le riforme e il “trasformismo”


  Pietro Di Tomaso ● 1303


Il trasformismo è la prassi politica inaugurata da Agostino Depretis, “consistente nel formare di volta in volta maggioranze parlamentari intorno a singole personalità e su programmi contingenti, superando le tradizionali distinzioni tra destra e sinistra…” (così su treccani.it / enciclopedia). <<Nella politica moderna – si legge su Wikipedia – il termine trasformismo ha acquistato una connotazione prettamente negativa, essendo attribuito ad azioni chiaramente dettate dal solo scopo di mantenere il potere o di rafforzare il proprio schieramento politico, sia alla consuetudine di evitare il confronto parlamentare e ricorrere a compromessi, clientelismi e sotterfugi politici, senza tenere conto dell’apparente incoerenza ideologica di certi connubi o consociazioni. Conseguenze negative in tal senso sono: lo scadimento del dibattito politico (viene a mancare una vera alternanza al potere)… e in ultimo ma non per ultimo, la dimostrazione di scarsa moralità da parte dei parlamentari agli occhi dei cittadini elettori>>.

<<Nel gergo parlamentare, il trasformismo indica una pratica politica che consiste nella sostituzione del confronto aperto tra la maggioranza che governa e l’opposizione che controlla con la cooptazione nella maggioranza di elementi dell’opposizione per esigenze tipicamente utilitaristiche. E’ chiamato anche fregolismo>> (cfr. Wikipedia).

L’episodio accaduto ieri a Montecitorio, a mio parere, va ricondotto ad un fenomeno di trasformismo come sopra tratteggiato. Molti del Pd restano renziani e dicono che quella di Renzi è la sinistra moderna. Ma, come ha più volte sottolineato Eugenio Scalfari, << i valori principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli dell’eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura dittatura : uno comanda, gli altri obbediscono (…). Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano quando diventa autoritario (cfr. Repubblica, 18 ottobre 2015).

<<Oggi – dichiara Gianni Cuperlo – il minimo è chiedere se siamo davanti a un cambio di natura e vocazione del Pd. Che è nato per fare le riforme e non per allearsi con Verdini>>. Pier Luigi Bersani, intervistato dall’Espresso, precisa: << Se si dovesse arrivare ad un listone Pd con dentro Verdini, sarebbe un bel problema. Dico no ad ammucchiate, non accetterei mai un tale snaturamento del Pd >>
Per concludere, l’Italicum è più di una cattiva legge elettorale. Incide sulla forma di governo dilatando il potere del capo del governo, a scapito del Presidente della Repubblica, del Parlamento e della Corte Costituzionale. Si scivolerà verso un governo del Primo Ministro. C’è da sperare, pertanto, nel referendum.





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