 
Aggiornato:
 
		7/5/2016 ● Politica
Le “dimissioni in rosa”, un messaggio culturale alla politica locale
 Redazione FPW ● 1830
  Redazione FPW ● 1830 
        
        Perché le “nostre” donne "abbandonano" i loro incarichi istituzionali nella politica locale? 
Solo motivi familiari e/o personali?
Ebbene, con il primo voto amministrativo alle comunali di Guglionesi nella 
novità della “doppia preferenza di genere” si era assistito a un successo 
di sostegno e a vantaggio elettivo del genere femminile, da parte dell’elettorato di 
ogni provenienza, almeno rispetto a un passato più scettico verso le 
innovazioni di pensiero. Immediatamente, cioè con la doppia preferenza di genere 
nel voto amministrativo, per la prima volta nella storia della politica locale 
si è condotta l’elezione alla presidenza del consiglio comunale di una donna, 
una donna con una lunga esperienza e varie presenze partecipative alla politica 
a livello locale.
Così, dopo la giovane Consigliera comunale di opposizione (dicembre), dopo la giovane 
Assessore di maggioranza (gennaio) anche la consapevolissima Presidenza del consiglio - fenomeno dimissionario registrato in circa 
cinque mesi! - lascia (a meno di un ripensamento?) l’impegno istituzionale.
 Semplici accordi pre-elettorali di candidati nelle liste civiche per staffette nel corso amministrativo? 
Certamente il messaggio delle “dimissioni in rosa” merita una valutazione attenta 
e non carente di onestà intellettuale a vari livelli, come avviene per ogni argomento di “questione 
morale” nella politica. 
Le componenti del “coraggio”, tuttavia, e di una certa “presa di distanze” nelle varie 
sensibilità “in rosa” trovano ampia condivisione nell’avvenire di una 
collettività non più disponibile a decadere in un percorso, anche culturale, di 
“isolamento” amministrativo della politica dalla comunità 
viva.
