BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


21/6/2016 ● Cultura

Poesia "La voce" di Giovanni Pascoli


  Maria Antonietta Cacchione ● 2446


La voce è una poesia intima che con i suoi versi, ricchi di maturità espressiva, esprime la drammatica condizione esistenziale del poeta, che ha la capacità di fare emergere le fragilità umane e l'indifferenza della società nei confronti del prossimo.
La lirica racchiude, nostalgia e rimpianto per le carezze, l'amore e gli insegnamenti della madre:

E SUL CAPO BIONDO CHE AMAVI,
SENTIVO UN TEPORE DI PIANTO!
CHE TI LESSI NEGLI OCCHI, CH'ERANO
PIENI DI PIANTO, CHE SONO
PIENI DI TERRA, LA PREGHIERA
DI VIVERE E D'ESSERE BUONO!

L'animo del poeta è intriso di profondo dolore, ansia, solitudine, disperazione per le tante disgrazie, rabbia per essere stato ingiustamente accusato e imprigionato.
Nel suo cuore alberga desiderio di vendetta e rivolta per i soprusi e le ingiustizie patite. Quando le fitte tenebre oscurano l'animo e lo spingono a compiere gesti estremi, sente come un sussurro la voce della madre che lo chiama con il nome da bambino, Zvani!
Il viaggio a ritroso nella propria vita e il bisogno di rivedere , ritrovare persone e affetti perduti, riescono a lenire in parte le sue pene.
Il rapporto con i genitori, che sono le nostre radici, non potrà mai venir meno, poiché rappresenta un sicuro approdo dopo la tempesta.

 





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