Sono
varie le espressioni che rientrano sotto il comune denominatore di
“arte moderna e contemporanea” nel Molise. In realtà uno stile che
raggruppi più artisti, non esiste. Si rilevano interpretazioni
individuali della realtà. A partire dalle opere di Marcello Scarano ed
Arnaldo De Lisio. Progressivamente l’immagine dipinta inizia a
deformarsi. Gino Marotta crea le sue atmosfere con grande
originalità. Walter Genua interpreta più volte il senso
dell’incedere del tempo che consuma la vita. Domenico Fratianni,
ha cercato in personaggi letterari complessi tracce dei drammi
esistenziali dell’essere umano. Una menzione a parte merita Antonio
Pettinicchi. La sua pittura sembra ossessionata dalla costante
presenza della morte che incombe sull’individuo, come su di un
paesaggio che sembra essere un inno alla vita. È notevole l’attività
degli artisti che hanno trovato nella pura esperienza del colore, forme
espressive di rara intensità. Dante Gentile Lorusso, Paolo
Borelli, Ernesto Saquella, ad esempio. Interessante il
percorso di ricerca tra pittura e sonorità di Michelangelo Ianigro.
Impressiona l’intensità espressiva di Antonio Cimino.
Questa
rapida disamina non può non comprendere un personaggio che nel Molise
ha speso la parte preponderante della sua opera: Charles Moulin,
amico di Matisse, che lasciò la Francia, alla fine della prima guerra
mondiale perché attratto dalla luce delle Mainarde. Di quei monti e
della gente che li abitava ha ritratto tutto, vivendo in un modesto
rifugio, sino alla morte.
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