10/11/2017 ● Cultura
Matteo Renzi un leader del “si perde” sempre
Renzi non pensa proprio di tornare all’idea del partito aperto con un organo
di consultazione e di attuazione di quanto deciso. Continuerà all’insegna del
“comando io”. Renzi – sottolinea il prof. Michele Prospero – porta ai limiti
inusitati lo scadimento sociale del partito tramutandolo in veicolo di poteri
finanziari. La precarietà viene eretta a sistema di vita con il Jobs Act. E con
le decontribuzioni, gli sgravi, i sostegni alle banche le risorse assai scarse
del pubblico sono indirizzate verso le agenzie del profitto privato. E la
democrazia ha molto da stare in guardia dalle mosse affrettate partorite dal
Nazareno.
<<Renzi ha imposto la nuova legge elettorale con voti di fiducia, con forzature
regolamentari. Senza sensibilità istituzionale, ha indotto i custodi della
Costituzione a scelte controverse, confidando di trarre un vantaggio dalla legge
elettorale, quale unico argine ai populismi. E invece, con le sue ruvide
tecniche elettorali, consegna il sistema politico proprio alla sacra del
populismo che culmina nel duello tra destre coalizzate e M5S. Entrambi i
protagonisti del prossimo scontro di primavera possono ringraziare l’autorottamatore
del Pd>> (Michele Prospero).
<<Fallita la strategia dello sfondamento al centro, in una caccia grossa ai
moderati orfani del cavaliere, il Pd precipita in una terza posizione nella
raccolta dei voti che lo rende scarsamente competitivo>> (Prospero).
Insomma, la sinistra che ha scelto la strada dell’autonomia <<deve puntare a
ricostruire una cultura, un’organizzazione, un radicamento sociale per
rispondere come forza pronta alla crisi irreversibile del Pd>> ( Michele
Prospero).
In conclusione, dopo il referendum del 4 dicembre, Matteo Renzi prende un’altra
sonora sconfitta. Da segnalare la disaffezione degli elettori verso la politica
e verso l’espressione del voto. Ciò indipendentemente da chi siano i candidati.
Enrico Rossi presidente della regione Toscana sottolinea che si registra in
Sicilia un’altra grave sconfitta per il Pd, come accade regolarmente ormai dal
2015 in tutta Italia. “Stupefacente che perdono loro e bastonano noi e Grasso.
Cinque anni di guida renziana e di politiche neoliberiste del governo fanno
risuscitare Berlusconi e vincere la destra, gonfiano le vele della protesta
grillina e dell’astensione”. A proposito di neo-liberismo, Matteo Renzi ha
dichiarato di essere incuriosito del presidente francese Macron (che per
l’appunto è neo-liberista).