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		13/8/2009 ● Cultura
Antonello Persico regala emozioni e sogni con la poesia musicale di De Andrè
  Luigi Sorella ● 2468 
        
        L’Associazione Malformazioni 
Infantili Chirurgiche “Amico” di Pescara è un’associazione Onlus di genitori e 
di medici che in questi ultimi 10 anni ha raccolto fondi per acquistare 
attrezzature da destinare al reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale di 
Pescara. 
Negli ultimi anni è stato acquistato un ecografo (del valore di circa 50.000 euro). 
Nel reparto ospedaliero destinato ai bambini è stata installata la 
climatizzazione. Non solo. È stata realizzata una cucina per le mamme, è stata 
allestita una sala giochi per i bambini e da qualche tempo nel reparto c’è un 
clown (fisso) per la clown-terapia. Tutto questo anche (e soprattutto!) grazie 
al dottore Antonello Persico che opera nel reparto di chirurgia pediatrica di 
Pescara.
Infatti, interpretando la poesia e la magia musicale di Fabrizio De Andrè, 
Antonello Persico insieme ai sei musicisti, umanamente e professionalmente 
straordinari, degli Arbor gira l’Italia per regalare, con l’associazione 
“Amico”, altri contributi concreti e importanti per il progetto avviato oltre 
dieci anni fa.
“La nostra iniziativa – dichiara a Fpw Antonello Persico – in realtà non nasce 
esclusivamente per la raccolta dei fondi. Piuttosto vuole essere un sussidio ai 
bambini, e quindi anche alle loro famiglie, che per svariate patologie hanno avuto, purtroppo, 
un’esperienza di vita dentro l’ospedale di Pescara, in particolare nel reparto 
di chirurgia pediatrica”. 
Come nasce il concerto “canta Fabrizio De Andrè? “Beh, io 
canto da ragazzino le canzoni di De Andrè. Diciamo che già a 14 anni lo facevo 
in un certo modo, benché con l’impegno musicale di un appassionato di De Andrè. 
Negli anni in cui studiavo da universitario a Milano questa grande passione è 
cresciuta. Credo di essere stato il primo in Italia ad interpretare su un palco 
la musica di Fabrizio De Andrè. Che ho conosciuto personalmente… e lui aveva 
anche delle mie musicassette, che gli inviai ...ma che non so se abbia mai 
ascoltato! Credo di no!”, confessa Persico.
“Tutto – mentre gli occhi del medico diventano lucidi – nacque il giorno di quel 
primo regalo di mio fratello Mario: “La buona novella”, l’album di De André che 
parlava dell’uomo, dei suoi sentimenti, della sua umanità, della pietà che non 
cede al rancore e dell’amore”.
Ogni volta che Antonello Persico canta De Andrè avviene qualcosa di 
coinvolgente. “Devo dire – continua Antonello Persico - che questa osservazione 
è vera perché mi stupisco, ad esempio, quando canto nella mia Pescara, ogni 
anno, eppure puntualmente c’è il pienone. E mi chiedo: …ma come? Sono tornati 
un’altra volta a sentirmi? Beh, forse nella mia voce c’è qualcosa che al 
pubblico suscita interesse”. 
Leggendo e ascoltando i commenti del “pubblico di Persico” c’è una parola 
comune: emozione. “Attento!– mi richiama Antonello – Spesso sono i miei 
“ultras”. Quindi a volte esagerano! C’è di vero che forse comunico il mio 
entusiasmo e la passione che io stesso provo per quelle parole, per la poesia di 
De Andrè. E il tutto in un contesto preparato per ascoltare bene la musica. 
Prevalentemente preferisco cantare nei teatri e quando durante l’estate accetto 
di farlo in piazza suggerisco sempre di mettere le sedie per il pubblico. Io non 
sono un cantante, non devo diventare famoso, canto De Andrè da quando sono 
giovane. Da un po’ di tempo – mentre gli occhi tornano ad essere lucidi, più di 
prima – dedico “amico fragile” a Mario, che non c’è più. Chiudo gli occhi e 
mi sembra di poterlo vedere – scrisse qualche anno fa Antonello, dopo un 
concerto – mentre passeggiavamo e parlavamo di libertà. Poi arriva la musica 
e tutto sembra più sopportabile”. A proposito di emozioni, molte anche nell’atmosfera del 
concerto i 
Guglionesi!
Infine gli chiedo di un eventuale progetto discografico. Non mi risponde, o 
meglio c’è e non c’è. Vedremo. Ma poco importa, “abbiamo tanti sogni per i 
bambini da dover realizzare”, mi dice sorridendo e stringendomi la mano.
Il concerto musicale di Antonello Persico e degli Arbor a Guglionesi è stato 
davvero un bel momento di cultura e occorre dare merito al Comitato della 
festività della Madonna del Carmelo per la doppia lodevole iniziativa di 
solidarietà sociale, una scommessa messa in cantiere una paio di anni fa e alla 
fine vinta. E tutti noi che abbiamo ascoltato ieri sera la poesia di De Andrè 
raccontata dalla voce di Antonello, un sognatore in grado di realizzare i sogni, 
ci sentiamo di applaudire in coro: grazie Mario!

