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		12/11/2010 ● Politica
L’orizzonte del dialogo politico: l’utilità, la pazienza e il bastone
  Redazione FPW ● 1549 
        
        L’orizzonte del dialogo politico per il "bene comune" del popolo di Guglionesi?
Reminiscenze scolastiche: "obsequium amicos, veritas odium parit".
“Utile”, come la tornata di consultazioni nella politica locale di questi 
giorni, nel tentativo di aprire spiragli al dialogo costruttivo tra i 
protagonisti in campo e in vista delle prossime convocazioni elettorali (2011), 
provinciale (a primavera) e regionale (in autunno). 
Summit - come prassi nel nostro contesto culturale - fuori dalle sedi partitiche, dinanzi 
ad un piatto a base di pesce sulla riva abruzzese piuttosto che a base di una 
più casereccia salsiccia in una trattoria guglionesana. Reminiscenze 
scolastiche: "in vino veritas". 
Al di là dei gusti del palato, l’approccio al dialogo si consuma rimanendo 
lontano da occhi e da orecchie (in)discreti. Verso una nuova (ennesima!) 
prospettiva di alleanze future? Dalle poche indiscrezioni finora trapelate, in 
gioco forse può esserci anche una (ri)formazione civica (non solo per le 
amministrative comunali) “made in Guglionesi”. 
Chi (soprav)viverà, vedrà. Anzi, chi vedrà, (soprav)viverà.
Pure questa volta!
“Paziente”, come l’avvio dell’iniziativa tempestiva ad aprire un nuovo 
dialogo nella politica locale, che magari possa un giorno (presto, molto 
presto!) sfociare in un dibattito (aperto) che coinvolga l’intera comunità, 
dunque tutte le risorse, sociali, politiche e culturali. L’invito? 
Affrontare (finalmente!) i problemi (reali) della gente, dell’intera comunità 
senza logica di schieramento. Pertanto, ascoltare - qualche volta – la propria 
comunità. Un fenomeno (assai) raro durante i lunghi periodi da astinenza 
elettorale. Reminiscenze scolastiche: "vulgus veritatis pessimus interpres".
Intanto qualcuno mormora sotto voce: …siamo già proiettati oltre l’approccio 
delle provinciali e delle regionali del 2011? Probabilmente, in tal senso, sono 
prematuri i tempi per un conclave, ma c’è chi potrebbe - perché no? - essere 
disponibile ad un sacrificio “personale”. 
“Bastonato”, come il segnale - meglio tardi che mai? - 
della disponibilità inviata alla buona volontà “per un patto delle minoranze”, 
nel richiamo di un autorevole esponente del centro sinistra locale. Eppure, a 
proposito di “acqua calda”, decisamente condivisibile l’affermazione in merito 
all’osservazione di una visione “longeva” della politica locale: “(...) 
oramai sappiamo noi, come voi, che il centro destra a Guglionesi è la 
maggioranza (...)”. Reminiscenze scolastiche: "si vis pacem, para bellum".
I numeri “restano” effettivamente quelli di una maggioranza orientata al centro 
destra. Obiettivamente, 30 anni circa di fascismo e 50 anni circa di Democrazia 
Cristiana (tra “occhio” e “croce”… oltre 80 anni) sono le eredità politiche ad 
alta densità generazionale nell’elettorato locale. Reminiscenze scolastiche: "veritas 
filia temporis". Almeno i numeri – favorevoli così storicamente al centro 
destra - dovrebbero restare, ancora per qualche generazione, perlomeno 
indiscutibili. Fino a prova contraria!
Ma, …c’è un (grosso) ma!
Azzardata la previsione, nell’ambito del centro destra a Guglionesi, 
sull’acclamazione: “(...) non ci lasceremo spaccare da nessuno (...)”. 
Previsione ad alta percentuale di rischio, (ri)guardando in faccia il recente 
passato. Per non scrivere… (ri)leggendo l’attuale presente. E in virtù proprio 
del recente passato e dell’attuale presente, la cronistoria del voto locale in 
ambito amministrativo – per citare inciampi emblematici - a Guglionesi finora ha 
proclamato – a sorpresa? - la vittoria del centro sinistra ogni volta che la (rin)corsa 
è stata polarizzata in due sole liste civiche (centro sinistra contro il centro 
destra). Come (pre)dire: al voto il più forte è (im)battuto? 
Quale è l’affinità politica per la quale si dialoga in varie direzioni in queste 
ore a Guglionesi? Incognita politica delle maggioranze variabili o (ancora) una 
logica di (s)partizione dei casati familiari e “feudali” di Guglionesi? 
Reminiscenze scolastiche: "dubitando ad veritatem pervenimus".
Impegnato nel movimento risorgimentale per l'Unità d'Italia Francesco Domenico 
Guerrazzi ammoniva: “come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato”.
Appunto, "historia de gentibus Collionisis"!
