BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


18/12/2010 ● Scuola

Due studentesse di Guglionesi premiate al concorso di poesia in vernacolo a Termoli


  Adele Terzano ● 1725


Sabato 11 Dicembre 2010 presso la Pinacoteca Comunale di Termoli si è svolta la cerimonia di premiazione del XXI Concorso di poesia in Vernacolo molisano indetta dall’Associazione Culturale “ A Paranze” di Termoli. A presentare i numerosi poeti intervenuti dai vari paesi molisani tra cui Ferrazzano, Boiano, Sepino, S.Giuliano di Puglia, San Giovanni in Galdo, Casacalenda, Montorio, Larino, Guglionesi, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Termoli, Padre Enzo Ronzitti che ogni anno accoglie con simpatia gli ospiti, genitori, insegnanti, nonni e da il via alla manifestazione allietata dai canti termolesi del gruppo marinaro della “Sckaffette”. A presiedere la manifestazione la giuria formata dal Presidente della Commissione Prof. Nicolino Di Donato, dal poeta dialettale Mario De Lisio, dalle prof. Claudia Patricelli e Fernanda Pugliese. Quest’anno la manifestazione ha avuto un quid in più: quasi tutti i poeti hanno recitato a memoria le loro poesie e un grande apprezzamento ai poeti e agli insegnanti è stato rivolto dal poeta Mario De Lisio che ha invitato tutti i nonni presenti a far riscoprire ai loro nipoti i numerosi poeti dialettali che ogni paese molisano vanta di avere: Spensieri, Cirese, Iovine,Carlo Cappella, poeta termolese recentemente scomparso che ha avuto un posto di grande rilievo,indimenticabile nelle sue performances. Quest’anno il Premio Speciale intitolato a Carlo Cappella è stato assegnato al piccolo poeta Giuseppe Colavita un talento naturale,che ha recitato la sua poesia da consumato attore si da sembrare lo stesso Carlo redivivo strappando alla platea un bravo ed un applauso corale. E’ stato un momento toccante: la stessa comicità di Carlo che alla recita delle sue poesie dava una ventata di freschezza e il divertimento era assicurato! Per la sezione della Scuola Secondaria di Primo grado a ricevere il 1° premio Sara Perrotta della “Oddo Bernacchia” con la poesia: “Termoli”. Gli alunni sono stati preparati dalla prof.ssa di lettere Franca De Gregorio, termolesana verace e cultrice del dialetto. Si sono distinte nella premiazione anche le alunne dell’ Omnicomprensivo di Guglionesi con due poesie segnalate, l’alunna Emanuela Di Biase ( Cl. 3^ C) con : Na veta spezzate…( Una vita spezzata…) e Gaia Bellotti ( Cl. 1^C) con : Qualle che caunde ( Le cose importanti). La manifestazione si è conclusa con il canto “ La molisana” della Scktaffette e con l’arrivederci ad Ottobre del 2011 al meeting di tutti i poeti dialettali locali e nazionali.

Na veta spezzate… (Una vita spezzata…)
Emanuela Di Biase

Petà devendà qualle cu core ze sennave! (Poter divenire ciò che il cuore sognava!)
Sonne saule recurde de guajeune, (Ormai solo ricordi bambini,)
scè, peccà u core è aremascte aghelle! (sì, perché il cuore è rimasto li!)
A quanda jeve peccenonne (Alla sua fanciullezza)
A chelli jurne spenzerate. (a quei giorni spensierati.)

Tutte i sunne (I suoi sogni ,i suoi desideri)
vaulene come farfalle a nu vende! (volano via come farfalle al vento!)
Tutte i sunne (I suoi sogni, i suoi desideri bambini)
Arenghieuse dandre a na sfere de cresctalle! (rinchiusi in una sfera di cristallo!)
Troppe assè pe le realizzà. (Troppo per essere realizzati.)
Saule sennate, saule sperate! (Solo sognati!Solo sperati!)
Peccà!Peccà! (Perché!Perchè!)

U maunne ze farme,u core ne vatte (Il mondo si ferma,il cuore non batte)
a veta te:jettate a nu vende. (Ormai la tua vita vola via nel vento.)
Quand’è belle a vete che ze nnammaure (Che bella la vita che si innamora)
nu core c’ha sembre sennate! (di un cuore che ha sempre sognato!)
C’ha sembre sperate! (Che ha sempre sperato!)
C’ha sembre addemmannate! (Che sempre ha implorato!)
Peccà!Peccà! (Perché!Perchè!)

Mo durme nu sonne eterne, (Ora dormi nel sogno eterno,)
Cacchedeune t’ha abbracciate (Qualcuno ti ha avvolto nel suo abbraccio)
Culle c’ha veleute bbene a tutte quinde (Chi sempre e per sempre)
sembre e pe sembre. (ha amato ogni uomo.)
 

Qualle che caunde (Le cose importanti)
Gaia Bellotti.

A vete è caurte (La vita è breve, dimenticare è lungo.)
Scuerdareze è longhe. (Portare rancore toglie tempo alla felicità)
Pertà rangore (Ridi ogni volta che puoi)
Ne serve a sctà cuendende. (E chiedi scusa quando dovresti…)
Rede ogni vote che pù (In amicizia, in amore, in famiglia…)
E fatte perdenà quanda vù. (La fiducia è la base di tutto)
U respette ghè a prema cose (Fa quello che credi)
Chi cumbagne, che nghi vù bene, (Ma credici davvero)
dandre a fameje. (E ricorda)
A fedeucie ghè a base de tutte cose. (Continua ad insistere)
Fa qualle che crede (Finchè non raggiungi)
Ma credece veramende. (E conquisti la libertà.)
E arecurdete
Cuendenue pa veja te
Fine a quande
Sì lebbere veramende.





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