BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


3/6/2011 ● Cultura

Il grande esempio di Sant'Adamo Abate


  Bartolomeo Antonacci ● 1998


Caro don Gianfranco, cari concittadini, autorità civili e religiose
con grande emozione torniamo tutti davanti a Sant’Adamo nel giorno della sua festa.
Lo spirito di condivisione di questo momento di cui tutti sentiamo di far parte, insieme ai nostri concittadini all'estero, rinnova una dimostrazione di devozione profonda nei confronti del nostro Santo Patrono, grati per l'esempio che ci ha lasciato, esortandoci a preservare e coltivare quell’attitudine alla carità che rende una città ed un territorio uniti, attenti e aperti alle necessità del mondo che ci circonda.
L’intervento del sindaco per la tradizione in questa solennità riveste due significati: è l'omaggio delle istituzioni locali alla Chiesa, in un rapporto di collaborazione e di comune impegno per il bene generale; ed è anche l'occasione per proporre alcune riflessioni sulla condizione della nostra comunità.
Animati dallo spirito di unità e di solidarietà, portiamo oggi un saluto affettuoso alla Chiesa locale, al nostro Parroco e al nostro Vescovo, una dimostrazione di stima e di vicinanza per il loro ruolo forte, che agisce nella profondità sociale e culturale del nostro tempo.
La prima mia riflessione non può non riguardare il 2011, in cui l'Italia celebra il 150° anniversario dell'Unità nazionale: naturalmente, anche la nostra comunità vi aderisce, con convinzione ed oggi, 2 giugno, festeggia anche la festa della repubblica italiana.
L'aspirazione ad un’unità che tiene insieme e valorizza al meglio le peculiarità locali, è per tutti noi irrinunciabile. Una nazione, tante città: sono proprio le tante comunità locali il punto dove le aspirazioni ed i progetti di vita delle persone si realizzano appieno, qui il passato ed il futuro di ogni cittadino si fondano ogni giorno e possono arrivare a chiamarsi con il nome di Italia.
Davanti a Sant’Adamo non vogliamo presentare oggi i risultati delle nostre azioni che, anche se portate con grande impegno e senza paura nella attività amministrativa quotidiana e in contatto continuo con la gente, sono sempre poca cosa in confronto ai tanti bisogni e alle problematiche che ci propone un momento storico davvero di emergenza, con una profonda crisi, non solo economica, che colpisce in modo pesante la nostra realtà e sembra non avere via d’uscita. Vogliamo però riconfermare in modo forte il nostro impegno e l’impegno di tutti, ciascuno per le funzioni che gli sono proprie, consapevoli del dovere di misurarci con l'obiettivo del bene comune.
A sostenere questo impegno ci sono l'applicazione e la serietà dei tanti lavoratori che, tra enormi difficoltà, provvedono al benessere delle proprie famiglie e di tutta la comunità; c'è la passione civile di chi dedica il proprio tempo all'impegno civico, inteso come attivismo e partecipazione; e un ricco tessuto di associazionismo e di volontariato, che ha la capacità di rinnovarsi e di seguire con attenzione l'evolversi delle tante necessità che emergono nella nostra realtà. In particolare, vorrei evidenziare il ruolo che agenzie educative quali le scuole, la parrocchia, le associazioni sportive, le associazioni culturali, di volontariato e del tempo libero ricoprono a Guglionesi, aiuto indispensabile al compito formativo delle famiglie, che cercano di aiutare la crescita dei nostri bambini e ragazzi, per prepararli ad affrontare una realtà complessa e in continuo cambiamento.
Anche il nostro territorio infatti è coinvolto da sempre nuovi fenomeni sociali, dai quali non si può pensare di restare esclusi e che vanno affrontati in una logica di "rete", vedendo in questi fattori di cambiamento le opportunità di crescita che possono offrire, anche quando ciò comporta passaggi difficili. Perché ogni cambiamento che ci viene proposto (i mutamenti del mondo del lavoro, lo sviluppo della società della comunicazione, i bisogni assistenziali di una popolazione sempre più anziana e fragile) ci porta ad interrogarci su che cosa vogliamo per la nostra Guglionesi.
Vogliamo che diventi sempre più una comunità: nell'ascolto e nell'accoglienza del diverso, nella solidarietà, nel maggior rispetto di tutti delle norme di convivenza, nella qualità dello sviluppo, nell'investimento educativo, nelle buone relazioni e nell'apertura oltre i nostri confini locali.
Queste, io credo, sono le possibilità concrete per essere un paese e una comunità. Sono convinto che ne siamo in grado, oggi come ai tempi di Sant'Adamo: ma la condizione è che siamo davvero proiettati con coraggio a confrontarci seriamente con la realtà che viviamo, con i suoi problemi e le sue speranze, impegnandoci a far prevalere le risposte di tutta la comunità sulle spinte dei singoli, ritrovando l’unità di intenti necessaria.
E' un obbligo morale di responsabilità singola, prima ancora che collettiva, anche politica. Sentirsi responsabili verso gli altri è il primo passo verso questo traguardo, per allontanare la tentazione a chiuderci in noi stessi.
E’ la solidarietà a fare la differenza tra una vera comunità ed un insieme di cittadini, indifferenti gli uni verso gli altri.
Dimostrarlo oggi per tutti noi significa rispondere alla richiesta di aiuto di quanti, in questo difficile momento di crisi si aspettano dalla comunità la conferma di esserne parte, di meritare attenzione, di essere affiancati da qualcuno nelle difficoltà, di non essere lasciati ai margini.
Bisogna continuare ad agire in questo modo, con una partecipazione sempre più allargata e diretta alle decisioni che coinvolgono tutti e su cui nessuno deve rinunciare a far sentire la sua voce. In caso contrario, si lascia campo libero al disinteresse verso il proprio paese ed al silenzio e questa sarebbe veramente la fine.
Invece sta a noi, alla nostra responsabilità, la possibilità di migliorare sempre.
Non possiamo rinunciare a farlo; e ogni giorno questo paese, anche per come lo conosco io da sindaco, ne dà una forte testimonianza. Questa è la strada per uscire da ogni crisi.
In questa responsabilità, in questo coraggio e in questa serenità possiamo vedere il grande esempio di Sant'Adamo e le virtù che fanno di lui l'espressione più alta della nostra comunità; non una semplice rappresentazione del "buon costume" locale, ma un valido esempio di attaccamento profondo al bene della collettività.
La bellezza delle immagini e delle tradizioni di questa festa solenne, anche se piena di suggestività, non è niente, se dietro le immagini non ci fosse il cuore di ognuno di noi.
L’augurio, allora, è che oggi nella devozione per il nostro Patrono ci possa davvero essere il cuore di ogni guglionesano che si rivolge con riconoscenza e speranza a Sant’Adamo per trovare le vere e grandi motivazioni di una vita sociale più solidale e più bella, vissuta non in modo individualistico, ma insieme.





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