BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


13/7/2013 ● Solitudini d'autore

La maggioranza maggioritaria


  Redazione FPW ● 1043


Libertà individuale e valori collettivi

Ecco la domanda che Sacharov ci pone oggi: come può il mondo libero adempiere alla propria responsabilità morale?

La libertà conserva la propria dignità solo se rimane riferita al proprio fondamento morale ed al proprio compito morale; se il suo unico contenuto fosse il soddisfacimento dei bisogni, non sarebbe libertà umana, ma rimarrebbe nella sfera animale. La libertà individuale priva di contenuto annulla se stessa, perché il singolo può rimanere libero solo all’interno di un ordine delle libertà: è necessario un contenuto comune, che potremmo definire la garanzia dei diritti umani.

In altre parole: il concetto di libertà chiede per sua natura di essere integrato da altri due concetti: il diritto ed il bene. Potremmo dire che la libertà include la facoltà della coscienza di riconoscere i valori fondamentali dell’umanità, quelli che riguardano tutti.

A questo punto dobbiamo sviluppare il pensiero di Sacharov per trasporlo appropriatamente nella situazione presente. Pur essendo grato al mondo libero per l’impegno a favore suo e di altri perseguitati, Sacharov ha dovuto sperimentare drammaticamente il ripetuto fallimento dell’occidente in molti avvenimenti politici ed in molti destini personali. Non considerava suo compito analizzare i motivi profondi di questi fallimenti, però ha visto chiaramente che la libertà è spesso intesa in modo egoistico e superficiale. Non la si può volere solo per se stessi: essa è indivisibile, e dev’essere sempre vista come compito dell’intera umanità. Ciò significa che non si può averla senza sacrifici e rinunce. Occorre preoccuparsi che la morale sia intesa come un vincolo pubblico e collettivo, affinché possa ricevere (poiché di per sé non ne ha) il potere che davvero serve all’uomo. La libertà richiede che i governi e tutti coloro che hanno delle responsabilità pubbliche si inchinino a qualcosa che è per natura disarmato e non può esercitare nessuna costrizione.

Qui sta il pericolo per le democrazie moderne, il pericolo che dobbiamo affrontare nello spirito di Sacharov; perché è difficile vedere come la democrazia, che si basa sul principio di maggioranza, possa far rispettare i valori non sostenuti da una convinzione maggioritaria senza introdurre un dogmatismo estraneo alla propria natura (...).

All’origine dell’ingenuità e del cinismo dell’occidente che preoccupavano Sacharov sta una libertà vuota e priva di direzione. Il rigido positivismo espresso nell’assolutizzazione del principio di maggioranza, ad un certo punto, si trasforma inevitabilmente in nichilismo: per difendere la libertà ed i diritti umani dobbiamo combattere questo pericolo.

(...) In effetti le istituzioni non possono durare e operare senza comuni convinzioni morali, ma queste non possono nascere dalla ragione puramente empirica; anche le decisioni della maggioranza rimarranno veramente umane e ragionevoli solo se presupporranno un patrimonio fondamentale di umanità e lo rispetteranno come il vero patrimonio comune, il presupposto di tutti gli altri.

Joseph Ratzinger | Cielo e terra. Riflessioni su politica e fede, Piemme, Casale Monferrato 1997





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