BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


12/10/2015 ● Cultura

La musica classica è noiosa e per vecchi? L’opinione della pianista Beatrice Rana


  Pietro Di Tomaso ● 1303


Ho ascoltato di recente su You Tube l’esecuzione pianistica (Chopin, Scherzo N. 3) della giovanissima Beatrice Rana. E’ un ciclone di talento. Ha conquistato una grande notorietà presso le platee di mezzo mondo. E’ nata a Copertino (Lecce) il 22 gennaio 1993, ha 22 anni. A 18 anni aveva già vinto il primo premio al Festival di Montreal, e da allora ha fatto il giro del mondo suonando il suo pianoforte nei più importanti teatri. In ottobre ha suonato con la Filarmonica della Scala diretta da Fabio Luisi e, come si legge su repubblica.it, ha appena registrato con Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia il Primo Concerto di Ciaikovskij e il secondo di Prokofiev.

E’ bello tornare in Italia – ha dichiarato Beatrice Rana – ma paesi come Francia e Stati Uniti mi hanno dato tantissimo all’inizio. Francamente tornare nella mia Puglia ogni volta è una coltellata al cuore: anche l’Orchestra della mia città, Lecce, sta chiudendo. Qui si può ascoltare musica classica solo su You Tube”. Alla domanda dell’intervistatrice Leonetta Bentivoglio (cfr. repubblica.it/spettacoli/musica) ‘in che modo avvicinare i giovani alla classica?’ la risposta è la seguente: “Con l’educazione nelle scuole. Solo quando un bambino conosce la musica può decidere se è di suo gusto, oggi si è vittime del pregiudizio secondo cui la classica è noiosa e per vecchi”. In altra intervista (cfr. Il fatto quotidiano) alla domanda se ascolta musica pop ha risposto: “Sì, io ascolto di tutto. Ovviamente è un ascolto distratto, perché sono concentrata sulla classica. Ma categorizzare la musica è sbagliato…”.

Nell’ambito di uno sguardo d’insieme va detto che il coinvolgimento e la soddisfazione (si consideri il carattere struggente di certe arie) funzionano con ogni tipo di musica e costituisce uno strumento di dialogo e di incontro culturale. Come ha scritto Andrea Zoanni (cfr. Perché amare la musica classica, appunti alessandrini.wordpress.com), <<accostandosi alla musica classica, oltre a gustarne le preziosità melodiche, ci si deve lasciar trasportare armonicamente nel tempo passato, come se la storia stessa si materializzasse. Ascoltando brani di epoche diverse si percepisce il modificarsi del livello di civiltà e del vivere comune, come accade ammirando dipinti, palazzi d’epoca oppure leggendo poesie o versi in prosa… E’ un piacere estetico e culturale nello stesso tempo (…). Come siamo messi in Italia? Male, perché da noi vige l’idea che con la cultura non si mangia. Cosa non vera, molti mangiano eccome… Le principali televisioni nazionali non aiutano, i pochi programmi dedicati sono trasmessi in ore impossibili… Se vi dovesse capitare di andare in una media città continentale, senza scomodare Londra, Berlino, Vienna, Praga e altre capitali di tale levatura, vi accorgereste di quanti concerti si producono in contemporanea e di come sono numerosi i negozi dove si vendono spartiti e strumenti musicali (…). Questi sono i risultati di politiche educative di lungo corso, che fanno della cultura musicale uno dei pilastri della costruzione della personalità umana… La musica unisce>>.

Per concludere sull’argomento desidero qui ricordare il grande Maestro Claudio Abbado scomparso lo scorso anno a Bologna, dopo essergli stato conferito l’alto ruolo di Senatore a vita che il Presidente della Repubblica lo aveva chiamato a ricoprire. Ebbene il Maestro fece sapere che avrebbe rinunciato al suo stipendio parlamentare per devolverlo alla scuola di musica di Fiesole e finanziare così borse di studio, “allo scopo di coltivare i talenti emergenti e consentire a tutti l’accesso alla formazione musicale di base”. La cultura musicale quindi come “strumento di crescita e di sviluppo del Paese”, in particolare per le nuove generazioni.





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