BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


15/10/2015 ● Cultura

Film, "Un mondo fragile" di Cesar Acevedo


  Maria Antonietta Cacchione ● 1285


L'esordiente regista colombiano Cesar Acevedo, premiato a Cannes con la camera d'or, ha realizzato un film meraviglioso, in parte autobiografico.
La storia racconta di Alfonso, vecchio contadino, che dopo 17 anni torna a casaper curare il figlio Gerardo che ha contratto una grave malattia a causa degli incendi delle foglie delle canne da zucchero.
L'abbandono del focolare domestico, da parte del contadino, scaturisce dalla mancata accettazione di un mondo che cambia distruggendo le vecchie fattorie a scapito della natura.
Gli interni sono claustofobici, poiché Gerardo deve vivere con le finestre chiuse per evitare l'entrata delle polveri. Il paesaggio è limitato in gran parte dalle alte piante da zucchero che riproducono uno scenario apocalittico.
Bellissimo è il rapporto di Alfonso col nipote, al bambino insegna il rispetto per la natura e l'imitazione del verso di alcune uccelli che si posano su una secolare quercia.
Commovente l'episodio della solidarietà tra braccianti, cui è negato ogni diritto, e la ribellione risulta vana.
Dopo una faticosa giornata i lavoratori ritornano a casa, con volti stanchi, tristi e rassegnati.
Alla fine Gerardo muore, dopo indicibili sofferenze, confortato dalle carezze della madre e dal pianto dei familiari, che non sfocia mai in disperazione. La premonizione della sua morte è annunciata dall'aquilone che il figlio fa volare in cielo e dal sogno del padre che libera un cavallo.
Lo spettacolo si chiude con una inquadratura della casa e della imponente quercia, mentre a distanza ardono ancora i fuochi, la cenere cade sul desolato paesaggio e sembra passare attraverso lo schermo offuscando la sala. Dopo diversi ripensamenti Alfonso parte col nipote e la nuora, mentre l'anziana moglie, stanca e desolata ripercorre la sua difficile e precaria esistenza.
 

 


Cartellone

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