BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


7/1/2016 ● Agricoltura

C'è libertà e libertà


  Giorgio Scarlato ● 1884


La parola libertà, quella intesa nel vero senso del termine, pare sia diventata sconosciuta a
differenza di quella libertà, diversa, con cui il neoliberismo "compra" chiunque, facendo lavorare duro il popolo che "acquista" le futilità che altri fanno apparire indispensabili.

E' il "mondo dell'avere tutto" per poter, dicono i "soloni", far crescere così il PIL (Prodotto Interno Lordo).
La realtà, invece, è ben diversa: indebitare all'inverosimile e sempre di più il "popolino", anche con lo "spendere e spandere" a rate. Letteralmente: affamandolo.
Questo è il modo perverso che ci vogliono far vivere!!!
"Vivere" (?) e lavorare alla fine per acquistare televisori al plasma, playstation, abbonamenti tv, smartphone ultima generazione, l'auto nuova, etc.?

Il neoliberismo, paragonabile al capitalismo, sa benissimo come "assistere" tutti: rincretinire l'acquirente facendo diventare il prodotto da acquistare..indispensabile. Gli Stati Uniti insegnano.
Le lotte dei grandi ideali, almeno parevano allora, quali le proteste studentesche, le rivendicazioni salariali, etc. che dovevano cambiare il mondo, sono state portate avanti e finite alla fine per ...un pò di soldini "utili" ad acquistare il superfluo?
Questa è l'Italia; questo è il Mondo a cui dobbiamo ancora mirare?

La verità, invece, è un'altra. Ci hanno impoveriti sia economicamente che culturalmente.
Tre le classificazioni di povertà:
- la prima, DEI VERI POVERI,
- la seconda, DEI POVERI FATTI DIVENTARE A LORO INSAPUTA MA REI DI ESSERSI PRESTATI,
- la terza, quella culturale, l'apatia.

Di questo passo, volutamente, succederà che chi è povero sarà ancora più povero e la (il)logica conseguenza del futuro sarà l'imperante disperazione del vivere.
Mario Draghi, il presidente della BCE (Banca Centrale Europea) ha detto, non tanto tempo fa, che "...per tenere una bassa inflazione, per salvare l'euro, è opportuno che si abbassino gli stipendi, le remunerazioni degli europei".
Quindi non una svalutazione monetaria bensì salariale.

Sfortunatamente, il TTIP, Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), non ancora operante, in modo subdolo, pian pianino, si sta già concretizzando. Dopotutto, è quello che vogliono.
Il neoliberismo? E' la cecità distruttiva del capitalismo moderno dovuta a banchieri, manager i quali, sull'orlo di una crisi di "nervi economici", visti i risultati ottenuti, "acquietano" le loro coscienze, dopo l'aver dilapidato i soldi altrui, col dire di aver fatto tutto il possibile.
Intanto chi ha perso non sono certo loro.

Ogni giorno, in tante parti del Mondo ci sono di queste persone che ci stanno facendo "vivere" facendoci combattere con i pensieri lavorativi, la perdita di posti di lavoro, i tic, le preoccupazioni, le miserie, la mancanza dello stesso cibo.

Si termina con due domande:
E' questa la giustizia distributiva, l'eticità del lavoro?
E' questo il senso della vita, la dignità dell'uomo?





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