7/1/2016 ● Agricoltura
C'è libertà e libertà
La parola libertà, quella intesa nel vero senso del termine, pare sia
diventata sconosciuta a
differenza di quella libertà, diversa, con cui il neoliberismo "compra"
chiunque, facendo lavorare duro il popolo che "acquista" le futilità che altri
fanno apparire indispensabili.
E' il "mondo dell'avere tutto" per poter, dicono i "soloni", far crescere così
il PIL (Prodotto Interno Lordo).
La realtà, invece, è ben diversa: indebitare all'inverosimile e sempre di più il
"popolino", anche con lo "spendere e spandere" a rate. Letteralmente:
affamandolo.
Questo è il modo perverso che ci vogliono far vivere!!!
"Vivere" (?) e lavorare alla fine per acquistare televisori al plasma,
playstation, abbonamenti tv, smartphone ultima generazione, l'auto nuova, etc.?
Il neoliberismo, paragonabile al capitalismo, sa benissimo come "assistere"
tutti: rincretinire l'acquirente facendo diventare il prodotto da
acquistare..indispensabile. Gli Stati Uniti insegnano.
Le lotte dei grandi ideali, almeno parevano allora, quali le proteste
studentesche, le rivendicazioni salariali, etc. che dovevano cambiare il mondo,
sono state portate avanti e finite alla fine per ...un pò di soldini "utili" ad
acquistare il superfluo?
Questa è l'Italia; questo è il Mondo a cui dobbiamo ancora mirare?
La verità, invece, è un'altra. Ci hanno impoveriti sia economicamente che
culturalmente.
Tre le classificazioni di povertà:
- la prima, DEI VERI POVERI,
- la seconda, DEI POVERI FATTI DIVENTARE A LORO INSAPUTA MA REI DI ESSERSI
PRESTATI,
- la terza, quella culturale, l'apatia.
Di questo passo, volutamente, succederà che chi è povero sarà ancora più povero
e la (il)logica conseguenza del futuro sarà l'imperante disperazione del vivere.
Mario Draghi, il presidente della BCE (Banca Centrale Europea) ha detto, non
tanto tempo fa, che "...per tenere una bassa inflazione, per salvare l'euro, è
opportuno che si abbassino gli stipendi, le remunerazioni degli europei".
Quindi non una svalutazione monetaria bensì salariale.
Sfortunatamente, il TTIP, Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli
investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), non ancora
operante, in modo subdolo, pian pianino, si sta già concretizzando. Dopotutto, è
quello che vogliono.
Il neoliberismo? E' la cecità distruttiva del capitalismo moderno dovuta a
banchieri, manager i quali, sull'orlo di una crisi di "nervi economici", visti i
risultati ottenuti, "acquietano" le loro coscienze, dopo l'aver dilapidato i
soldi altrui, col dire di aver fatto tutto il possibile.
Intanto chi ha perso non sono certo loro.
Ogni giorno, in tante parti del Mondo ci sono di queste persone che ci stanno
facendo "vivere" facendoci combattere con i pensieri lavorativi, la perdita di
posti di lavoro, i tic, le preoccupazioni, le miserie, la mancanza dello stesso
cibo.
Si termina con due domande:
E' questa la giustizia distributiva, l'eticità del lavoro?
E' questo il senso della vita, la dignità dell'uomo?