BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


8/9/2016 ● Cultura

Uscire dal torpore, dal rumore di piazza


  Luigi Sorella ● 1753


Colui che è ritenuto “il cantore delle immagini” della Chiesa d’Oriente, san Giovanni Damasceno, suggeriva: «Se un pagano viene e ti dice: Mostrami la tua fede!, tu portalo in chiesa e mostra a lui la decorazione di cui è ornata e spiegagli la serie dei quadri sacri».

Nell’incontro tra arte e storia, l’identità di una comunità si esprime senza aggiungere troppe parole, senza inventare storie della propria gente.

Il pittore Georges Braque in modo folgorante affermava nel suo saggio "Il giorno e la notte" che «l’arte è fatta per turbare, mentre la scienza rassicura». Ora l’arte vuole ancora turbare, ma lo fa solo scandalizzando e provocando, non più inquietando le coscienze, le menti e i cuori, costringendoli ad affacciarsi sull’abisso dell’Infinito, dell’Oltre, dell’Altro” [cfr. www.vatican.va].

Non dimentichiamoci - mai! - che ogni visitatore, ogni ospite di una comunità porterà via l’immagine della cultura del luogo, divenendo a sua volta "il cantore" dell'altrui identità, cioè di quella gente che ha incontrato nel suo viaggio di conoscenza. In questo senso, tra gli operatori, in particolare in coloro dediti agli aspetti inerenti il tema culturale del patrimonio artistico della Chiesa, si ritrova una comune riflessione: “Perché la Chiesa oggi dovrebbe interessarsi di arte, o meglio delle arti? Perché dovrebbe prendersi cura del proprio patrimonio culturale, materiale e immateriale? Semplicemente perché l’ha sempre fatto? Potrebbero invece proprio i “beni” sedimentatisi nei secoli e la produzione di nuovi rivelarsi un “bene” per ridiscutere e ridefinire la propria identità e il proprio ruolo in un presente lacerato e di difficile interpretazione?” [cfr. Luoghi dell’infinito, settembre 2016]

Ecco, io credo che l’essenza di una comunità, la vera radice, la più profonda, si conservi (ancora!) nell’essere cosciente del ruolo da interpretare (non da recitare!) dentro la propria identità collettiva.
In fondo, basterebbe uscire dal torpore che, talvolta, avvolge culturalmente le nostre comunità, distratte da tanto inutile rumore di piazza.

8 settembre, alla "Natività della Beata Vergine Maria"





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